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Natale nella Sibaritide: treni, autobus, aerei... tutto esaurito. Ma non c'è l'ombra di un turista

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CORIGLIANO-ROSSANO - Overbooking per treni, bus e aerei provenienti dalle varie città italiane verso la fascia jonica nel periodo natalizio. Finalmente qualcosa si muove. Turismo? Direte voi. Rientro a casa di studenti fuori sede e lavoratori che hanno dovuto lasciare questa terra per sbarcare il lunario, rispondiamo noi.

Già, perché se trovare un biglietto dal costo abbordabile e che non preveda la circumnavigazione della terra per arrivare da Bologna o Roma fino a Sibari è una missione impossibile, altrettanto fantascientifico è trovare delle presenze nelle nostre strutture ricettive per le feste di Natale. Ecco dunque il paradosso: i mezzi di trasporto sono tutti pieni, gli alberghi tutti vuoti.

Il ripopolamento si deve a tutti quei nostri concittadini che pensando a questa terra piangono due volte: quando partono in cerca di un lavoro stabile e quando vorrebbero tornare a casa per riabbracciare i propri cari durante le vacanze. «Tutti gli anni è così - commentano gli albergatori della zona -. Per scendere non si trovano biglietti se non a costi esorbitanti, e questo non perché ci sia una forte domanda turistica, ma perché c’è una sorta di emigrazione di ritorno. In questo territorio non sappiamo neppure cosa sia il turismo d’inverno. Non c’è la concezione, manca proprio la mentalità».

Quindi tutti gli introiti vanno alle compagnie di viaggio per riuscire a raggiungere casa, ma di moneta sul territorio poi se ne riversa ben poca. Letteralmente ci perdiamo i soldi per strada.  Un’economia viziata che ingrassa le pance delle varie società di trasporti e che agli esercenti locali non lascia neppure le briciole. Ma una sensibile flessione si avverte anche sul ritorno dei calabresi.

«Fino al 2019, dunque al periodo pre Covid – sottolinea il titolare di una nota agenzia di viaggi di Corigliano Rossano – le persone che tornavano a casa erano molte ma molte di più. C’era bisogno di rinforzare le corse dei pullman da Milano, Roma e Bologna. Quest’anno non è così, la domanda è calata. E poi – aggiunge – stanno adottando anche altre modalità organizzative per questa tipologia di viaggi. Soprattutto i ragazzi. Affittano una macchina in 3 o 4 persone e abbattono i costi grazie al car sharing».

Un overbooking a totale carico, sia economico che logistico, di chi vorrebbe semplicemente tornare a casa e che anziché essere l’effetto di un’elevata domanda turistica è una sorta di bolla speculativa in cui a pagare restano sempre e soltanto i calabresi.

Valentina Beli
Autore: Valentina Beli

“Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare” diceva con ironia Luigi Barzini. E in effetti aveva ragione. Per chi fa questo mestiere il giornalismo non è un lavoro: è un’esigenza, una passione. Giornalista professionista dal 2011, ho avuto l’opportunità di scrivere per diversi quotidiani e di misurarmi con uno strumento affascinante come la radio. Ora si è presentata l’occasione di raccontare le cronache e le storie di un territorio che da qualche anno mi ha accolta facendomi sentire come a casa. Ed io sono entusiasta di poterlo fare