Lo storico comparto pesca di Corigliano-Rossano è in profonda crisi e le misure per risanare un asse trainante dell'economia sono inesistenti
Siamo tornati a parlare con il presidente del Comitato pescatori Calabria, Salvatore Martilotti, che denuncia l'immobilismo del Comune per il rilancio del "Distretto ittico di Schiavonea" e rivendica per la città la guida Gruppo di Azione Costiera
CORIGLIANO-ROSSANO - La Piana di Sibari fino a pochi anni fa era sicuramente una delle zone d’Italia dai numeri significativamente alti, sia in fatto di addetti impiegati che per il giro d’affari davvero significativo, per ciò che attiene il comparto ittico. Agrumi, olio e pesce erano i tre fiori all’occhiello dell’economia della Sibaritide, anche per quanto riguardava l’aspetto occupazionale. Ieri sulle pagine dell'Eco dello Jonio abbiamo raccontato la crisi profonda che sta attraversando ormai da qualche anno il reparto agrumicolo e olivicolo della Calabria del nord-est, oggi apriamo un focus sul settore della pesca: un altro comparto in forte crisi.
Gli addetti ai lavori lo stanno denunciando da tempo, purtroppo, però, il loro grido d’allarme non viene raccolto da nessuno. La Marineria di Schiavonea fino a pochi anni fa era una delle più importanti del Sud Italia, grazie al numero delle imbarcazioni che ogni giorno prendevano il largo - davvero consistente - ma anche e soprattutto per gli addetti impiegati sui vari motopescherecci. Fino ad una decina di anni fa il lavoro era consistente perché il mare era abbastanza pescoso e gli affari andavano molto bene. Però poi è iniziato un progressivo calo dei profitti che ha messo con le spalle al muro tanti armatori, costretti a dismettere le imbarcazioni o a venderle.
Tutto ciò ha provocato, com’era logico, anche una grave crisi occupazionale. Negli ultimi due anni il settore ha subito due colpi abbastanza violenti: il Covid e il forte aumento dei costi carburante. Da qui la domanda che in molti si pongono: il comparto della pesca può ancora rappresentare una opportunità di sviluppo per Corigliano-Rossano?
La domanda l’abbiamo girata a chi si è sempre impegnato in prima linea nel settore, a Salvatore Martilotti presidente del Comitato pescatori Calabria, che, abituato com’è all'essenziale, va dritto al cuore del problema: «In questa fase di enorme difficoltà dell’economia ittica – afferma Martilotti - alle imprese di pesca e ai pescatori servono responsabilità, professionalità e programmazione per risollevare le sorti di un settore in ginocchio».
Più nello specifico quali sono le proposte che come Comitato formulate ? «Innazitutto – ci spiega Martilotti - si convochi un Consiglio comunale monotematico con la partecipazione delle rappresentanze delle imprese di pesca, dei pescatori, dell’associazionismo e del sindacato, per confrontarsi con le Istituzioni locali al fine di individuare una strategia per la ripartenza post-emergenze con un progetto complessivo per organizzare lo sviluppo futuro dell’economia ittica di Corigliano-Rossano». Ma Martilotti va oltre : «Si dovrebbe organizzare un tavolo di ascolto permanente con la costituzione della “Consulta del mare” non solo per raccogliere pareri e proposte delle parti sociali ed economiche, ma “insieme” programmare lo sviluppo dell’economia costiera in linea con la programmazione dell’Unione europea 2021/2027. Ecco perché - afferma ancora Martilotti – si dovrebbero programmare interventi strutturali per meglio organizzare e far ripartire una costola importante dell’economia del nuovo Comune».
Da quello che dice ci pare di capire che fin qui da parte dell’Ente è stato fatto poco? «Si è proprio così. Dico che si devono evitare interventi tampone, al contrario – sottolinea il presidente Martilotti - servono interventi per una riorganizzazione complessiva del mercato ittico per portare al decollo il ”Distretto ittico di Schiavonea” con l’organizzazione dei servizi per un approdo pesca di stampo comunitario nella seconda darsena del porto di Schiavonea. Si deve ripristinare – aggiunge Martilotti - una presenza legale alle piccole imbarcazioni della pesca costiera artigianale che tradizionalmente utilizzano la storica spiaggia dei pescatori antistante il borgo marinaro di Schiavonea».
Il Comitato ha pensato qualcosa anche per quanto riguarda la vendita del prodotto pescato? «Certamente. Noi proponiamo di realizzare, in tempi rapidi, il punto di sbarco per la vendita diretta delle modiche quantità sbarcate dai piccoli pescatori con la realizzazione del ”mercatino ittico al consumo”, progetto di una nostra cooperativa di piccoli pescatori presentato in occasione del bando del Comune di Corigliano-Rossano di maggio 2020 e poi, con motivazioni, a nostro parere, “strumentali”, bocciato, ma a seguire un progetto “quasi identico” ma con denominazione diversa è stato approvato dalla Giunta comunale e finanziato con fondi UE per 154mila euro. Ad oggi, però, non è ancora stato realizzato. Non siamo all’anno zero – afferma ancora Martilotti - tutto ciò che è patrimonio acquisito da parte della nostra collettività, va certamente verificato, e se è compatibile con il progetto complessivo, va utilizzato per ripartire e creare le condizioni per favorire sviluppo e occupazione».
Per concludere quali altre strategie propone il Comitato per salvaguardare il futuro della pesca nella Sibaritide? «Con un comune con gli indicatori economico-sociali più rilevanti del settore pesca in Calabria – afferma Salvatore Martilotti - si deve rivendicare la guida del Gruppo di Azione Costiera organizzando il “Comitato promotore del FLAG Corigliano-Rossano” per invertire rotta e, così, rendere operative e “non surreali” politiche di sviluppo con le risorse (dirette e indirette) fino ad oggi “scippate” al nostro territorio in una logica di sviluppo intersettoriale fra pesca, turismo e ambiente per nuove opportunità occupazionali valorizzando le risorse del mare con al centro una categoria, i pescatori, fortemente radicata sul nostro litorale».