Protesta tute verdi: i sindacati chiedono le dimissioni del presidente del Consorzio di Bonifica
Momenti di tensione durante la manifestazione di stamani a Trebisacce. Necessario l'intervento del 118. Presenti i sindaci del territorio, Stasi: «Prefetto indichi strada per risoluzione». In corso riunione in Comune
TREBISACCE - «I sindacati chiedono le dimissioni del Presidente del Consorzio di bonifica, Marsio Blaiotta». Sono le parole di Federica Pietramala, segretario territoriale della Flai-Cgil, a chiosa sull'ennesima protesta scaturita dallo sciopero delle tute verdi di stamani a Trebisacce. Gli operai del Consorzio di bonifica Bacini dello Jonio continuano a rivendicare il pagamento di 7 mensilità salariali (che a giorni diventeranno 8) e a chiedere certezza e stabilità per il futuro. Nonostante, però, quasi 15 giorni di mobilitazione il futuro per i lavoratori consortili resta sempre più incerto. Da qui la richiesta al capo del management consortile a fare un passo indietro avanzata dalle sigle sindacali Flai Cgil, Filbi Uil e Fai Cisl.
La giornata di sciopero delle tute verdi è iniziata stamani all'alba. Con loro, oltre ai sindacati che si stanno dimostrando profondamente solidali e parte integrante delle rivendicazioni degli operai, anche i sindaci del territorio capeggiati dal primo cittadino di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, e da quello di Trebisacce, Alex Sandro Aurelio.
Non sono mancati i momenti di tensione quando i lavoratori hanno tentato di occupare l'incrocio della provinciale 253 che da accesso dalla Statale 106. Due di loro hanno accusato un malore tanto che è stato necessario l'intervento dei sanitari del 118. In uno spirito di colaborazione con le forze dell'ordine, però, si è deciso di desistere dall'occupazione della sede stradale.
Intanto arriva la richiesta dei sindaci rivolta al Prefetto, affinché si faccia carico delle istanze delle tute verdi e «individui la strada giusta per superare la vertenza in atto». Queste le parole del sindaco Stasi che, inoltre, si è fatto promotore di un tavolo di confronto tra tutti i colleghi del territorio. Tavolo che si è subito riunito nella sede comune di Trebisacce e che è tutt'ora in corso
Sicuramente - e questo è il messaggio fatto arrivare dai lavoratori - le proteste non cesseranno fino a quando non sarà trovata una soluzione alla vertenza e comunque non prima che tutti i dipendenti abbiano recuperato le mensilità salariali arretrate.