Mistero sui cantieri della Sila-Mare: manca una variante, rallentano i lavori
Il primo campanello d'allarme su un possibile nuovo blocco dell'opera è il licenziamento di 4 operai (tre manovali e un ruspista). L'allarme della Cgil: «Intervenga la regione»
LONGOBUCCO - La Sila-Mare verso un nuovo (e definitivo) stop? Sulla tela di Penelope della celebre strada che, una volta completata, dovrà collegare la bassa Sibaritide al Parco nazionale della Sila in 20 minuti, si è formato un nuovo nodo. I cantieri per la realizzazione del lotto Manco-Caloveto hanno subito un forte rallentamento nelle ultime settimane. E a conferma di ciò c'è un dato emblematico: il licenziamento di 4 operai su circa 25 che compongono l'organico di lavoro. Si tratta di tre manovali e di un ruspista.
Cosa stasuccedendo? Anche in questo caso pare che le attese (e quindi le promesse) non corrispondano alla realtà dei fatti. Il termine stabilito di dicembre 2022, annunciato nella primavera scorsa, entro il quale la strada sarebbe stata percorribile da Longobucco e fino al bivio di Cropalati-Caloveto appare quasi certo che salterà. E questo perché mancherebbe l'ok ad una variante strutturale dell'opera senza la quale i lavori da qui a qualche settimana saranno destinati ad un brusco stop.
La preoccupazione che nessuno dice ma che tutti in realtà temono è che un prossimo e scongiurabile stop potrebbe essere definitivo. L'incertezza economica contingente e l'aumento esorbitante dei costi delle materie prime, con un eventuale posticipo dei lavori dei cantieri, potrebbero mettere una pietra tombale su un'opera che alle tasche dei cittadini è costata probabilmente 4 volte in più rispetto al suo costo reale e che oggi - a dire il vero - non rispetterebbe alcun criterio di sostenibilità.
L'allarme della Cgil: «Intervenga il Governo regionale»
A lanciare per prima l'allarme è stata la camera del lavoro della Cgil di Longobucco che torna a chiedere un intervento urgento da parte della Regione Calabria. «Nelle ultime ore - dichiara il segretario Tonino Baratta - sono stati licenziati ben 4 operai a lavoro sul cantiere della Sila Mare (due di Longobucco, uno di Caloveto e l'altro di Cropalati). Sono stati mandati a casa con la giustificazione del minor carico di lavori. Sappiamo - aggiunge - che sull'opera grava l'approvazione di una variante che è ferma da mesi sui tavoli della Regione Calabria e senza la quale l'infrastruttura non potrà essere realizzata. Chidiamo chiarimenti - conclude Baratta - e un intervento concreto da parte del Governo Occhiuto».
La Sila-Mare non solo rappresenta un'opera strategica per il territorio della Valle del Trionto e della Sila greca ma è anche una infrastruttura che, grazie alla sua utilità, potrebbe aiutare a riscrivere il futuro del territorio. Attorno a questa strada si sviluppa l'intera economia dell'area montana, senza di essa o con un'opera a metà il rischio di un tracollo economico è dietro l'angolo, dal momento che in quella zona non ci sono altre vie di collegamento veloci.