19 minuti fa:Il sindaco Stasi esprime cordoglio per la morte dell'imprenditore Gennaro Scura
1 ora fa:Torrente Leccalardo: la sicurezza dei cittadini a rischio
1 ora fa:Ancora fuoco ad Amendolara: danni ingenti e paura tra gli abitanti
2 ore fa:Cariati, Le Lampare denunciano: «L'sola ecologica chiusa anche dopo gli annunci di Minò»
17 ore fa:La Calabria al centro del Mediterraneo: 90 università si incontrano all'Unical
15 ore fa:Addio a Gennaro Scura, imprenditore di visione e figura di riferimento nel settore dei trasporti
16 ore fa:Un presidio fisso delle Forze dell'Ordine nel cantiere dell'ospedale della Sibaritide
17 ore fa:Castrovillari, bruciano ettari di macchia mediterranea: sul posto anche i canadair
1 ora fa:Co-Ro: attivato il servizio di salvataggio e vigilanza lungo le spiagge libere
2 ore fa:Caravetta sui Tis: «Una questione di giustizia sociale, non un alibi politico»

La Calabria «ora ha due priorità: sanità e infrastrutture. La "nuova" Giunta può attendere»

1 minuti di lettura

Calabria – «La “nuova” Giunta può attendere». Sono queste le parole del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto a margine della presentazione del Cis sugli aeroporti calabresi: «Sono ben altre le priorità post elettorali e riguardano, in particolare, ciò che accade e accadrà a Roma». Il presidente ha dettato quello che sarà il cronoprogramma della grande agenda regionale autunnale, lasciando intendere che dell’argomento “Giunta” se ne occuperà in un secondo momento. La squadra del governo, comunque, «non subirà ritocchi se non nominativi con la mera sostituzione di due nuovi assessori al posto degli eletti al Parlamento Tilde Minasi e Fausto Orsomarso.

Occhiuto ha alzato le antenne verso Roma anche per vedere chi guiderà i ministeri che ritiene strategici per affrontare le emergenze della Calabria. E poi, due le priorità di cui occuparsi nell’immediato una volta che i ministri si saranno insediati: sanità e infrastrutture. Su questi due segmenti, il presidente della Regione si sta mobilitando h24, per trovare sin da subito riscontri.

Per Occhiuto «la sanità è una massima priorità della quali occuparsi nel più breve tempo possibile». Il 10 novembre scade il Decreto Calabria e questo potrebbe comportare effetti piuttosto seri: anzitutto, la decadenza degli attuali commissari delle aziende sanitarie, nominati da Occhiuto lo scorso maggio. Leggendo tra le righe delle dichiarazioni pronunciate ieri, secondo i più attenti analisti Occhiuto, più che alla fine del commissariamento (che peraltro all’atto pratico sposterebbe poco, essendo egli stesso il commissario) punterebbe a una proroga del Decreto Calabria in un senso rafforzativo delle prerogative che già il testo normativo assegna al commissario, tra cui quella quelle di poter finalmente procedere a un reale potenziamento del personale sanitario. È evidente che Occhiuto auspichi la nomina di un ministro della Salute con cui poter dialogare davvero alla pari.

Con il governo Draghi Occhiuto ha strappato qualcosa ma ancora tanto è rimasto appeso e sospeso: prevedibilmente, appena nominato il neo ministro, il presidente tornerà subito alla carica su alcuni dossier su cui sta insistendo da mesi. Anzitutto, la Statale 106: per Occhiuto i 3 miliardi previsti nell’allegato Def Infrastrutture sono importanti ma non sono la soluzione (la sua richiesta è una legge di finanziamento pluriennale). Poi, l’alta velocità, finora concretizzatasi (in termini progettuali) solo nel tratto campano. E infine, il rigassificatore a Gioia Tauro, che Occhiuto ha già ripreso a sponsorizzare dopo essersi scontrato con la tiepidezza del governo Draghi. C’è poi il Ponte sullo Stretto, anche per Occhiuto strategico anche se non prioritario. Sono tutti dossier che il presidente della Regione calerà quanto prima sul tavolo di Palazzo Chigi, sul tavolo di un governo che a differenza del precedente stavolta si presenta quantomeno molto “amico”.

(Fonte corriere della calabria) 

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia