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Il Mit dà il via libera alla procedura di affidamento della stazione di alaggio e varo

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CORIGLIANO-ROSSANO – Si è riaperta in modo dirompente la questione attorno alle sorti della Stazione di alaggio e varo del porto di Corigliano-Rossano. Appena due giorni addietro avevamo sollevato nuovamente la vicenda della grande infrastruttura, realizzata 20 anni fa, per offrire un servizio vitale alle marinerie e agli armatori presenti all’interno della grande darsena jonica, ma mai decollata. Ne avevamo parlato con presidente dell’autorità dei porti del Tirreno e dello Jonio, l’ammiraglio Andrea Agostinelli, che ci aveva illustrato tutto l’iter realizzato fino a quel punto e gli step successivi mancanti per rimettere in piedi il grande hangar e le gru per la manutenzione dei natanti.

A dire il vero nelle ore successive avevamo anche registrato la reazione, ingiustificatamente difensiva (nessuno l’aveva chiamata in causa o le aveva sottratto meriti), della già senatrice della Repubblica, Silvana Abate, desiderosa di mettere i “punti sulle i” e confermando – di fatto – quello che aveva detto poche ore prima l’ammiraglio Agostinelli. Con un distinguo, non di poco conto: la reale fattibilità dell’operazione.

Infatti, se da un lato il presidente dell’autorità portuale si è limitato a dare informazioni tecniche, precise e puntuali, sullo stato di avanzamento dell’iter procedurale per sbloccare concretamente la vicenda, dall’altro la senatrice ha ribadito chiaramente la riuscita dell’operazioneFinalmente i pescatori potranno fare manutenzione alle loro barche nel grande e splendido porto di Corigliano-Rossano»).

La storia della stazione di alaggio e varo di contrada Torricella sembra tutt’altro che finita.

Infatti se appena oggi è arrivato l’ok dal Ministero delle Infrastrutture e trasporto sostenibile a proseguire nell’iter di ri-appropriazione dell’immobile e quindi alla successiva messa in esercizio dello stesso – notizia confermata dallo stesso presidente Agostinelli – il futuro della stazione appare quanto mai incerto.

«Siamo disponibili ad investire ancora sull’infrastruttura di servizio del porto di Corigliano-Rossano» aveva ribadito due giorni fa l’ammiraglio facendo intendere che l’autorità portuale si potrebbe far carico di realizzare la piattaforma di alaggio in mare. Ma completato questo ulteriore adempimento c’è da ripristinare tutta la strumentazione tecnologica che ad oggi appare inutilizzabile. E questo lo dovrà fare il concessionario che dovrebbe assumersi l’onere del servizio e quindi anche delle infrastrutture tecniche.

Adesso la domanda è: c’è una personalità giuridica, una società, piuttosto che una cooperativa o un imprenditore disposta a raccogliere la sfida della stazione di alaggio e varo del porto di Corigliano-Rossano ed il suo impegnativo carico di investimenti? Non lo sappiamo. A meno che la politica non abbia già un coniglio nel cilindro. Ma ne dubitiamo.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.