Randagismo, Corigliano-Rossano è oltre l'emergenza: c'è allarme per decine di branchi a spasso per la città
Segnalazioni da ogni angolo del comune. Problemi nei centri storici e nei due Scali. Il servizio di cattura rimane fermo perché - a quanto pare - l'Asp non avrebbe attivato le convenzioni
CORIGLIANO-ROSSANO - Non è più emergenza, ora è vero e proprio allarme. La questione randagismo a Corigliano-Rossano vira verso risvolti vertiginosi. Sono decine i branchi, a loro volta composti da altrettanti cani, a spasso per la città. La maggior parte di questi animali sono innocui ma fanno paura. Anche perché non tutti hanno un rapporto felice con gli amici a 4 zampe.
Continuano ad arrivare segnalazioni da ogni angolo della grande terza città della Calabria, sia sul fronte Rossano dove gruppi di pelosi hanno preso possesso di quartieri, strade, degli ampi spazi verdi, villette e giardini solitamente vissuti da bambini e famiglie, sia sul fronte Corigliano.
Proprio da Corigliano, stanno facendo il giro del web (e dei social) le immagini di un branco gigante che scorrazza, indisturbato, su via Fontanelle.
Anche l'idea dei cani di quartiere - una buona prassi per salvaguardare i randagi - è miseramente fallita. Perché gli animali sono troppi e, come dicevamo, insieme fanno paura. Soprattutto quando sono affamati.
Altro luogo "caldo" è località Crosetto, un esteso uliveto aperto in cui trovano dimora una cinquantina di cani. L'area si trova a ridosso di via Escrivà, la via delle scuole, dove da qui a qualche giorno si ritroveranno migliaia di studenti. Che succederà?
Una piaga, quella del randagismo, che non si riesce ad estirpare a causa del solito gioco a scarica barile e dei cortocircuiti che si creano tra gli organi preposti. Da quanto abbiamo avuto modo di apprendere il Comune non è più deputato alla cattura dei cani randagi ma solo alla loro custodia e ricovero.
Chi, invece, deve accalappiare i cani è l'Azienda sanitaria, attraverso un proprio servizio oppure attraverso convenzioni con agenzie specializzate. Nel caso dell'Asp di Cosenza fino al 20 luglio è stata in essere una convenzione con un'impresa di cattura. Da oltre un mese, però, quella convenzione sarebbe decaduta e quindi il servizio non viene più effettuato né a Corigliano-Rossano e così nemmeno nell'intera provincia di Cosenza.
Il problema è che se anche venisse rinnovata la convenzione con Asp su Co-Ro rimarrebbero delle criticità. Già, perché, l'annunciato progetto (già in fase definitiva) per ampliare gli spazi del canile sanitario (dove trovano accoglienza i randagi prima di essere inoltrati verso il percorso di adozione) è fermo. Probabilmente per altre priorità.
Ma il randagismo è degrado e - nel caso in cui è arrivato a palesarsi in città - è allarme, con risvolti sociali e sanitari pericolosissimi nelle prossime settimane.
Serve un argine.