La strage silenziosa dei suicidi tra le Forze dell’Ordine continua: l’allarme del sindacato
Costantini (USIP): «Da inizio anno sono ben 44 i suicidi tra le Forze di Polizia. Sarà bene che il Capo della Polizia prenda immediati provvedimenti. Servono azioni»
CALABRIA - «I continui suicidi tra gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, avvenuti da inizio anno ad oggi, rappresentano un dato davvero impressionante - dichiara il segretario generale dell’unione Sindacale Italiana Poliziotti Vittorio Costantini -. Pochi giorni fa a Verona una collega agente di Polizia si è tolta la vita sparandosi con la pistola d’ordinanza, e poco più di qualche settimana addietro si è suicidata anche un’altra collega maresciallo dei Carabinieri. Da inizio anno sono ben 44 i suicidi tra le Forze di Polizia - continua il segretario Costantini - e ciò che lascia veramente perplessi è l’assoluto silenzio di chi ha la più alta responsabilità ai massimi livelli del Dipartimento di P.S».
È quanto si apprende da un comunicato stampa dell’Unione Sindacale Italiana Poliziotti.
«Purtroppo si sta continuando a sottovalutare, a non prendere in considerazione il fatto che probabilmente c’è qualcosa che non va, c’è qualcosa da rivedere in seno all’organizzazione lavorativa che, a causa dei tantissimi problemi che si sommano l’uno dietro l’altro, rischiano o di incidere pesantemente sugli eventuali disagi personali, o financo d’essere la scaturigine di questa condotta distruttiva. Non c’è più tempo da perdere - dichiara il segretario Costantini -. Sarà bene che il Capo della Polizia prenda immediati provvedimenti, non bastano le operazioni di facciata, tempo addietro la nostra organizzazione sindacale aveva chiesto la modifica dell’anacronistico art. 48 del D.P.R. 782/85, ma nulla ancora di tutto ciò ancora è stato fatto, considerando peraltro che l’istituzione dell’Osservatorio Suicidi nelle Forze dell’Ordine non ha arrecato i benefici sperati».
«Servono azioni che vadano nel concreto ad incidere positivamente sulle situazioni che generano l’eventuale malessere, serve prendere decisioni a vantaggio del personale di guisa che si possa apportare, in modo certo e realistico, benefici ai poliziotti, che sono donne e uomini in carne ed ossa e non degli automi, sono esseri umani che spesso e volentieri vengono lasciati soli e la cui dignità personale e professionale viene spesso calpestata, forse è arrivato il momento di considerare il fatto - conclude il segretario Costantini - che tutti questi suicidi non possono dipendere esclusivamente da problemi personali, ma molto probabilmente dipendono anche da disagi interiori che, per mezzo di diverse concause che scaturiscono dalla particolare attività che svolge un appartenente alle Forze dell’Ordine, si acuiscono talmente tanto da arrivare a compiere l’estremo gesto».