L'inizio delle scuole a Corigliano-Rossano tra soluzioni "tampone" e polemiche
La "Levi" chiede spazio ai Giuseppini, la "Amerise" nei moduli prefabbricati: questa l'idea di Stasi che pensa ad una riqualificazione degli edifici. Intanto i genitori stanno sul piede di guerra e Madeo (Azione) annuncia: «Mensa a Natale»
CORIGLIANO-ROSSANO – Ritorno a scuola a Corigliano-Rossano tra soluzioni (mal digerite «ma necessarie») e polemiche. Verso una definizione la vicenda della scuola media “Carlo Levi” a Rossano scalo che dopo il Covid era rimasta senza aule (ne abbiamo parlato qui) per via di alcuni lavori di ampliamento che avevano interessato le classi per renderle più confortevoli alle esigenze di distanziamento. Una situazione che aveva generato preoccupazioni tra i genitori che con la fine dello stato di emergenza avevano posto il problema logistico per gli studenti.
Proprio ieri avevamo scritto della lettera sottoscritta da un nutrito gruppo di genitori degli alunni della “Levi” che chiedevano al sindaco Stasi e all’assessore al ramo Alboresi quali fossero le soluzioni al vaglio dell’esecutivo (ne abbiamo parlato qui) per evitare, appunto, che la campanella di inizio scuola potesse suonare solo per una parte degli studenti.
Tra locali in affitto e moduli prefabbricati
Ecco, la soluzione c’è ma – come anticipato – sta già generando polemiche. Anche per il prossimo anno scolastico, per quanto si legge in una nota del municipio, gli alunni della media “Levi” continueranno a fruire dei locali del complesso dei Padri Giuseppini del Murialdo, con il quale il Comune ha sottoscritto un contratto di locazione. Soluzione che, però, potrebbe essere – pur rimando un’ipotesi reale ma lontana – soppiantata dalla possibilità di trasferire gli studenti in alcuni moduli prefabbricati che dovrebbero essere impiantata nelle prossimità della scuola. Insomma, la stessa soluzione adottata per l’istituto Amerise di Corigliano. Scartata, invece, l’ipotesi di chiedere “spazio” alla coinquilina scuola “Roncalli” per evitare invasioni di campo e legittime pretese di spazio per le attività didattiche di quella scuola.
Tutto questo in attesa di mettere in cantiere un progetto più ampio di riqualificazione degli edifici scolastici di viale De Rosis (“Levi”-“Roncalli”). Le ultime scelte dell’Amministrazione comunale, infatti, virano verso una soluzione tampone «tenendo conto – si legge nella nota del Comune - anche che in queste settimane (finalmente) l'Ente comunale è stato chiamato a sottoscrivere le convenzioni dell'Agenda Urbana 2013-2020 che, tra le altre cose, prevedono un intervento proprio presso gli istituti Roncalli-Levi con la demolizione e la ricostruzione degli edifici».
Logistica e servizi: anche la mensa e lo scuolabus rischiano rallentamenti. Ne è convinto Madeo (Azione)
C’è chi, intanto, continua a fare le pulci all’esecutivo civico. E se da un lato i genitori continuano a rimanere sul piede di guerra insoddisfatti, come prevedibile, dalla soluzione di mandare i loro figli a scuola nei container; dall’altro, i venti di polemica spirano anche dai banchi dell’opposizione. Il capogruppo di Azione, Francesco Madeo, rincara la dose non solo sulle questioni logistiche che riguardano i plessi scolastici («finti limiti posti dall'emergenza pandemica, che hanno interessato esclusivamente la Repubblica indipendente di Corigliano-Rossano visto che il resto della Regione Calabria ha continuato con la programmazione dell'offerta formativa territoriale») ma rilancia anche la questione della mensa scolastica. Un servizio che, a parere di Madeo, partirà non prima del prossimo dicembre. «Visto che le procedure di gara per l'individuazione della ditta maggiormente idonea – sottolinea il consigliere comunale di opposizione - se tutto andrà bene, termineranno nel mese di ottobre e come se non bastasse al ritardo dovrà aggiungersi una fisiologica tempistica organizzativa della ditta vincitrice. Per la mensa, in poche parole, ci vorrà Natale».
Poi, un ultimo inciso sulle piccole scuole di periferia. «Ai giovanissimi studenti, che da anni non ricevono un'adeguata formazione e una reale integrazione – scrive Madeo - non verrà permesso, attraverso la creazione di un servizio di trasporto scolastico specifico pagato con la chiusura delle strutture scolastiche inutili a Dio e agli uomini, di frequentare i normali e più idonei istituti scolastici con i propri coetanei».