4 ore fa:Viadotto Longobucco, Orrico (M5s) presenta un'interrogazione a Salvini
6 ore fa:Paludi, inaugurata l’installazione “Filo dopo filo: la magia del Natale in un presepe all’uncinetto”
7 ore fa:Tennis Clinic ad alto rendimento e Torneo Nazionale Open al "Tennis Padel Club San Paolo" di Co-Ro
8 ore fa:Sblocco dei pagamenti ai lavoratori in protesta, Scutellà (M5S): «Bene, ma va garantita continuità»
4 ore fa: Caos avvocatura comunale, D. Caputo e Lucisano: «Errori evidenti e confronto politico svilito dalla permalosità»
6 ore fa:Statale 106, una rotatoria sostituirà il quadrivio di Sibari: avviato l’iter di approvazione del progetto
5 ore fa:A San Giorgio Albanese una grande festa di comunità grazie all'evento "Vivi il Natale"
7 ore fa:Mandorle di Amendolara e clementine della Piana di Sibari, ecco come nasce il Pandolce del Majorana
5 ore fa:A Cariati bambini in campo per la pace al Secondo Memorial Gino Strada
3 ore fa:Anziano di Longobucco, l'Asp di Cosenza: «Attivata l’assistenza domiciliare dopo le dimissioni»

Caro energia, a rischio anche la sanità: sono in bilico 350mila posti di lavoro

1 minuti di lettura

ROMA -  «Chiediamo al governo guidato da Mario Draghi di consentire alle aziende, specie le piccole e medie imprese, di utilizzare l'aumento dei costi dei prodotti energetici come credito di imposta. Sarebbe una misura importantissima, essenziale per la sopravvivenza del sistema imprenditoriale italiano». È quanto dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Giancarlo Greco.

«Ci troviamo nella drammatica condizione di dover scegliere se pagare le bollette, o pagare i lavoratori - prosegue - se tenere in piedi i presidi medici o pagare il rincaro folle dell'energia. Una cosa è certa, noi operatori della sanità privata accreditata non possiamo diminuire l'erogazione e la fornitura del nostro prodotto perché corrisponde alla salute dei cittadini. Non possiamo rivendere erogazioni di salute a un prezzo più alto, così come può avvenire in altri settori. Chi compra le nostre prestazioni è lo Stato. Quindi se aumentano i costi di produzione rischiamo di chiudere mettendo per strada 350mila lavoratori. Ci appelliamo a Draghi. Faccia lui, immediatamente, qualcosa».

Greco, poi, aggiunge che «una via d'uscita importante è considerare come credito d'imposta l'aumento del costo delle bollette e già a partire da gennaio del 2022. L'incrocio è epocale, del resto. Qui o si collabora per il mantenimento in vita delle imprese oppure il sistema crolla. È impossibile andare avanti così e le imprese sono costrette a non poter pagare i dipendenti oppure a ridimensionare le forniture».

«Chiediamo quindi direttamente a Mario Draghi - prosegue - di intervenire prontamente riconoscendo come credito d'imposta l'aumento del costo dell'energia che le imprese, tanto più quelle essenziali per la società, sostengono già da inizio anno - conclude - lo chiediamo a Draghi perché ci troviamo stretti nella morsa dell'aumento dei costi e l'impossibilità di aumentare i ricavi in quanto siamo rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale a prezzo fissi. La situazione è gravissima. Nel corso dell'ultima nostra riunione sono venute fuori situazioni disperate. Lunedì sarò a Roma e chiederò un incontro urgentissimo alla presidenza del consiglio dei ministri».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.