Via Cerasaro, quell’uomo ha chiesto aiuto per riavere dignità… in casa sua
L’impegno del sindaco Stasi che ha invitato quel cittadino a ripulire la sua abitazione e «a seguire i percorsi già avviati e di badare a se stesso». Educare al senso civico e al rispetto di sé stessi
CORIGLIANO-ROSSANO – La storia di via Cerasaro, della casa-discarica in cui vivevano un uomo e due cani, si riempie di nuove pagine che verranno scritte per volgere ad un finale (almeno si spera)… del tutto inedito.
Quell’uomo, finito al centro di una polemica, per certi aspetti anche strumentale, nei giorni scorsi ha chiesto al sindaco di essere aiutato. Ha chiesto di fatto di riavere la sua dignità che si tramuta in una richiesta: riottenere in affidamento quei due cani che per lui sono la vita e di poter essere aiutato a ripulire (e mantenere pulita) quella sua casa ridotta ad una cloaca.
L’azione più semplice e scontata che si sarebbe potuta ottenere difronte a questa istanza sarebbe stata quella che il Comune, su disposizione del sindaco e attraverso gli uffici, approntasse una determina d’urgenza con la quale incaricava una ditta di pulizie che a spese della comunità provvedesse a riportare decoro in quell’abitazione.
Il finale sarà questo e già domani quella ditta sarà all’opera nella casa-discarica di Via Cerasaro per avviare un’attesa e auspicata operazione dignità. Quello che è inaspettato e inedito, però, è il metodo con cui si è arrivati a questo che sicuramente è un grande segnale di speranza, civiltà e di educazione civica: non ci sarà un impegno economico del Comune bensì un’azione di responsabilità da parte dello stesso cittadino in difficoltà. A raccontare le trame di questa storia, in un post sulla sua pagina social, è stato lo stesso primo cittadino di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi.
«Lontano da riflettori e rapaci - ha scritto Stasi - dopo aver lungamente chiacchierato rispetto ai tanti percorsi già intrapresi, a quelli che sono stati utili ed altri che sono stati interrotti, un nostro concittadino sul quale ultimamente si è concentrata molta attenzione, mi ha chiesto due cose: se potessi dargli una mano a trovare chi fosse in grado di pulire per bene la sua abitazione e se potessi aiutarlo a riavere i suoi amici a quattro zampe, a cui è affezionato come fossero dei figli… mi sono limitato a dare una mano – ha sottolineato il sindaco - come faccio spesso anche senza post e congetture varie. Credo tutto sommato che sia stato utile, dal momento che mi risulta che giovedì mattina ci saranno coloro che interverranno, incaricati direttamente dal nostro concittadino, come è meglio che sia. Ho raccomandato, ovviamente, di continuare a seguire i percorsi già avviati, senza i quali nessun intervento avrà alcuna utilità, e di badare a se stesso ed alla propria casa».
Insomma, il Comune e - nel caso specifico - il sindaco Stasi è intervenuto come un buon padre di famiglia, responsabilizzando il suo concittadino ad avere amore per sé stesso e per la sua casa: un bene prezioso che non può essere perso per negligenza.
Certo, c’è un voluto un po’ di tempo, troppo tempo, per cercare di risolvere una questione che in realtà non sarebbe mai dovuta esistere in una città che vanta civiltà e sostegno per il prossimo. Però, meglio tardi che mai. E vogliamo sperare che questa “lezione” di educazione civica valga innanzitutto e a lungo per quella persona che ad un certo punto si è trovato consapevole di aver perso la sua dignità, ma anche per tutto il resto della comunità che non può rimanere indifferente rispetto a questi problemi.