Blitz di Stop Animal Crimes nella casa-discarica di via Cerasaro nel centro storico di Rossano
Con i volontari dell'associazione anche una pattuglia della Polizia locale, i sanitari dell'Asp e l'impresa di igiene urbana. La situazione di allarme ambientale, sociale, igienico e sanitario segnalata da anni (e mai affrontata) forse a una svolta?
CORIGLIANO-ROSSANO – Alla fine è servita una segnalazione per presunti maltrattamenti a danno degli animali per smuovere anime, coscienze e istituzioni rispetto al caso che ormai, da oltre tre anni, interessa la casa-discarica di via Cerasaro, nel centro storico di Rossano.
Decine le segnalazioni, gli esposti e le denunce fatte a riguardo da Lenin Montesanto nel corso dei mesi. Tutte puntualmente cadute nel vuoto. Nonostante le condizioni di degrado oggettivamente imbarazzanti. Già, imbarazzanti. Proprio come le immagini che stamattina si sono trovate difronte gli animalisti di Stop Animal Crimes che allertati dalle condizioni di degrado in cui vivevano i cani di quel nucleo familiare sono piombati sul posto. Con loro anche una pattuglia della Municipale, i sanitari dell’Asp di Cosenza e gli operatori del servizio igiene pubblico.
Una casa-discarica, non è un eufemismo ma la condizione reale di quella situazione in via Cerasaro. Anche perché non si potrebbe descrivere diversamente una casa in cui i muri sono sudici di escrementi, la puzza di umidità e sporcizia esala oltre i muri di pietra, il pavimento non si vede più tanto è ricoperto di spazzatura e i topi ballano tra stoviglie e quel che resta di qualche elettrodomestico. È, appunto, una casa-discarica dove purtroppo trova vita una situazione di disagio sociale che nessuno, tranne i residenti, sembrano vedere o percepire.
Oggi sono arrivati i volontari di Stop Animal Crimes – dicevamo - per sincerarsi delle condizioni di salute di quei due cuccioloni. Quello che fa rabbia, però, è che la stessa attenzione che giustamente e doverosamente è stata riservata ai cani (che non possono vivere in quella discarica) non è stata data a quella persona che invece vive in uno stato sociale e sanitario imbarazzante. Una persona che andrebbe aiutata per il bene suo e della collettività, che però continua a rimanere un perfetto invisibile.
Ancora Lenin Montesanto ci informa che, non più tardi di due mesi fa, l’ufficio dei Servizi sociali del comune di Corigliano-Rossano, incalzato incessantemente per questa situazione incresciosa dai residenti, ha concluso la fase ispettiva sul caso. «È stata elaborato – ci dice Montesanto – un corposo report da parte degli uffici e portato all’attenzione del sindaco Stasi per le consequenziali determinazioni». A quanto pare, però, di provvedimenti non se n’è visto nemmeno uno.
Quell’uomo e i suoi cani continuano a vivere in una discarica che è un focolaio delle più disparate malattie. I cani dovrebbero vivere in un ambiente più sereno e salubre; l’uomo, invece, dovrebbe ricevere cure e anche a lui dovrebbe essere restituita la dignità della vita.
Qui, invece, non si vede nessuno. E il paradosso – ribadiamo – è che c’è stata una presa di posizione (sacrosanta) per le condizioni di vita degli animali e non invece per quella di un essere umano.
La speranza è che l’evento paradossale di oggi possa smuovere le istituzioni locali ma soprattutto il sindaco Stasi a prendere provvedimenti.