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Verso il nuovo aeroporto di Pisticci: così la Sibaritide-Pollino spera di uscire dall’isolamento

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CORIGLIANO-ROSSANO – Per il momento è ancora un progetto in fase embrionale ma il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha scommesso tutto sull’investimento che in pochissimi anni (se non addirittura mesi) potrebbe trasformare l’aviosuperficie “Enrico Mattei” di Pisticci in un aeroporto per aviazione civile. Il governatore lucano lo ha annunciato lo scorso fine giugno e all’annuncio ha fatto seguire un’azione forte revocando «l’investimento infruttuoso» di circa 9 milioni di euro che la Basilicata ha fatto negli ultimi anni sull’aeroporto di Pontecagnano (Salerno). «Noi – ha detto Bardi - investiremo la stessa cifra, ma in Basilicata, per l’adeguamento, l’ammodernamento e il potenziamento dell’aviosuperficie “Mattei”». In molti sostengono che sia solo propaganda quella del presidente Bardi per cercare di chetare l’eterno campanilismo che c’è tra Potenza (capoluogo) e Matera (vera anima e motore economico). Non lo sappiamo. Sicuramente a patrocinare e a foraggiare questa idea ci sono nomi importanti. Uno su tutti, Francis Ford Coppola. Il regista americano originario di Bernalda, centro del metapontino dove l’ideatore tra gli altri della saga “Il Padrino” ha fatto anche importanti investimenti, nei mesi scorsi aveva fatto notare che l’assenza di un aeroporto era una pregiudiziale importante per lo sviluppo economico e turistico della Regione. Quindi, anche per non sfigurare difronte ad una personalità così importante è probabile che l’idea prenda davvero forma.

Ritornando ai guai di casa nostra, però, una cosa è quanto mai certa: sarà più semplice che la Basilicata realizzi il suo aeroporto e non che la Calabria crei un sistema di connessione interno per mettere in rete i tre aeroporti della regione con tutti i territori. E questo lo sappiamo noi che viviamo questa terra ma lo sanno anche i nostri vicini di casa. Se il governatore Bardi oggi ha dimostrato massima volontà ad investire nell’aeroporto di Pisticci sa che questa mossa non solo farebbe convergere sullo scalo l’utenza lucana ma andrebbe a colpire anche sull’utenza della Sibaritide-Pollino. E lì farebbe bingo! Perché in un colpo solo avrebbe a disposizione un ulteriore bacino d’utenza che rappresenta la metà della popolazione della Basilicata.  

Parliamo con dati alla mano. Stante l’attuale assetto della grande mobilità su strada del versante nord orientale calabrese, quindi le condizioni attuali della Statale 106 (abbiamo solo quella), i tempi di percorrenza sul futuribile aeroporto “Mattei” di Pisticci (1h e 20m per 110km) sarebbero inferiori rispetto a quelli che occorrono per raggiungere l’aeroporto di Lamezia Terme (1h e 55m per 163km) e quello di Crotone (1h e 50m per 113km). Tempi, quelli di percorrenza sullo scalo lucano, che si abbatteranno ulteriormente (di almeno 30 minuti) una volta completati i 38km del costruendo megalotto 3 della Statale 106. A quel punto, da Sibari fino all’aeroporto “Mattei” sarebbe una passeggiata di 50 minuti su una lunga 4 corsie: meno del tempo che si impiega da Fiumicino al centro di Roma o da Malpensa al centro di Milano. E tutto questo a solo vantaggio di una Regione, la Basilicata, che partendo da nulla ha saputo creare una destinazione calamitando su di essa attenzioni internazionali.

Insomma, la Basilicata, a differenza della Calabria (almeno della Calabria del nord-est) sta mettendo a frutto e tramutando in realtà le tante e buone premesse che ha insite nel proprio territorio. E si badi, stiamo parlando di una regione che parte da un gap infrastrutturale profondissimo (si pensi che a Matera ancora non arrivano i treni!) che fino a 20 anni fa era più profondo di quello calabrese. Si sono costruite le strade, si stanno costruendo le stazioni e le linee ferroviarie e, ora, addirittura si mira all’aeroporto in una terra che conta appena mezzo milione di abitanti. Perché per intercettare le masse c’è necessità di avere hub di mobilità. La Costiera Amalfitana (che ritorna sempre) è un luogo gettonato dal grande turismo per due motivi: il primo, il patrimonio artistico e paesaggistico ineguagliabile; il secondo, che pur non avendo strade capillari ha grandi infrastrutture che la circondano (2 aeroporti, 3 autostrade, una linea ferroviaria ad alta velocità, decine di porti turistici).

È possibile, su queste basi, mettere a confronto la Calabria jonica con la costiera Amalfitana? Assolutamente no. L’esempio non regge e chi lo fa o non conosce le condizioni in cui è costretto il territorio della Sibaritide oppure è in malafede sostenendo quella filosofia sottesa che quest’area della regione debba continuare a soccombere (altro che provincialismo!). Quindi, se di soluzioni moderne e alternative (come può essere una nuova strada veloce, moderna e sicura) non ne possiamo avere in Calabria, allora evviva la Basilicata che almeno ci da la possibilità di sognare in grande, pur rimanendo piccoli!

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.