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Statale 106, la Sibari-Co-Ro ha perso la sua priorità: in un anno incapaci di stabilire un tracciato

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CORIGLIANO-ROSSANO – Il grande bluff lo subisci quando non hai il coraggio di andare a “vedere” le carte dell’avversario. Lo scrivevamo il 26 dicembre scorso a chiusura di una grande inchiesta che ci aveva portato a conoscere nei minimi dettagli la proposta progettuale di Anas per l’ammodernamento della Statale 106 nel tratto Sibari-Co-Ro (trovi qui tutte le uscite).

Preoccupati dalle “perplessità”, le inquietudini, le convinzioni disfattiste dei soliti menagrami che emanavano sentenze ancor prima di conoscere i termini della vicenda, avevamo messo in guardia su un pericolo, un rischio: quello di poter creare un alibi gigantesco a quanti, eventualmente, stessero bluffando e stessero, ancora una volta, giocando sulla pelle dei cittadini della Calabria del nord-est e di Corigliano-Rossano. Ebbene, cosa realmente si celava dietro quel progetto, che riteniamo ancora valido e fattibile ma sicuramente non più prioritario, non lo sapremo mai. Sappiamo solo che oggi, alla pubblicazione del Documento di economia e finanza sulle infrastrutture, il Mit ha previsto quei 3 miliardi di euro chiesti da Occhiuto (leggi qui la notizia) per ammodernare tutta la jonica da Sibari a Reggio Calabria, puntando su una priorità: il tratto Crotone-Catanzaro (Simeri Crichi).

Di riflesso, quindi, abbiamo un’altra certezza: l’ammodernamento della Sibari-Co-Ro non è più in testa all’agenda delle priorità. Si farà, forse, negli anni a venire. E il destino che fu per il progetto del megalotto 8 che doveva essere finanziato con l’allora Legge obiettivo sembra nuovamente materializzarsi. Moriremo di rotonde e strade da terzo mondo. Questo sembra essere il triste e amaro refrain di questo territorio. E tutto questo perché nell’arco di un anno non si è stati capaci di capire se ci stessero prendendo in giro o meno. Abbiamo fatto sì che tutto rimanesse fermo nella spasmodica visione, ormai diffusa in ogni angolo di Corigliano-Rossano, del “decidere di non decidere”. Un vero e proprio pantano.

Il tracciato proposto da Anas e quindi dal Governo non piace alla politica locale e all’Amministrazione comunale in primis. Eppure questo stesso  tracciato fu presentato a Corigliano-Rossano, nella sala del Consiglio comunale, dal Governo, insieme agli stessi rappresentanti dell’esecutivo civico, il 14 aprile 2021 (leggi qui), 13 mesi fa. Venne presentato come progetto prioritario da parte dell’allora viceministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri; così prioritario che, facendo leva sulle deroghe concesse dal decreto Sblocca Cantieri ed essendo la SS106 una delle opere pubbliche italiane commissariate, la determinazione fu quella di bypassare tutta la fase preliminare della progettazione di fattibilità tecnico-economica e passare subito alla progettazione definitiva. In questo lasso temporale, però, oltre alle esternazioni pubbliche e sulla stampa, nessuno di chi doveva e poteva nell’Amministrazione comunale, è riuscito a partorire una proposta alternativa a quella proposta da Anas. Si sono persi 13 mesi in chiacchiere e contrapposizioni. Tempo prezioso, però, per altri territori del basso crotonese e del catanzarese che approfittando dell’impasse di Corigliano-Rossano hanno spinto il piede sull’acceleratore. E dacché avevano in tasca, in quel lontano aprile 2021, solo una ipotesi di studio di fattibilità, oggi si trovano ad essere in pole con la sicurezza – assodata – che la loro strada si farà.

Abbiamo perso un’opportunità? Raggomitolando il filo della storia di questa particolare area della Calabria è molto probabile che anche questa volta metteremo in archivio questa vertenza con l’ennesimo “nulla di fatto”. A sentire la politica regionale, invece, la strada si farà. Anche la Sibari-Corigliano-Rossano-Crotone. Certo, prima o poi non subito perché la priorità ora è tracciare la rotta sulla Crotone-Catanzaro.

È stata una volontà precisa? L’ennesima perculata ai danni del territorio? Questa volta non lo sapremo mai. Semplicemente perché il progetto c’era (e c’è ancora oggi) ma non siamo stati capaci di incalzare Anas chiedendo alternative valide al tracciato; perché non siamo stati capaci di incalzare il Governo in quanto probabilmente più interessati, nei mesi scorsi, a contattare i vertici romani per ritagliarci posti politici di primo piano che non per fare gli interessi del territorio; perché abbiamo saputo solo inasprire i toni del confronto e del dialogo a tutti i livelli. E tutto questo mentre ci preparavamo con le nostre mani il pacco con fiocco e contro fiocco, mettendolo in mano alle sfere istituzionali sovracomunali con dentro il più grande alibi di sempre.

Una cosa è certa, senza un progetto non ci saranno mai i soldi veri, senza i soldi veri non ci sarà mai una strada.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.