Una pandemia che non vuol andar via? Casi Covid in aumento ma ecco cosa dicono i virologi
La Calabria e la SIbaritide attanagliate da una nuova impennata di positivi. Bassetti, Gismondo e Pregliasco però sottolineano: «Non dobbiamo guardare i tamponi positivi ma i casi gravi. E questi dati sono in continua discesa»
CORIGLIANO-ROSSANO - Il Covid-19 sembra proprio non voler andar via dalle nostre vite. Mentre il resto d'Europa e del Mondo ha iniziato una lenta ma convinta uscita dalla fase pandemica, in Italia e oggi soprattutto in Calabria la paura del virus sembra prendere ancora il sopravvento. I casi continuano a crescere (la vera notizia è che continueranno ad aumentare) e ad affiacchire il personale sanitario che rimane fermo a casa, ai box, perché positivo. Vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi della carenza di personale nel pronto soccorso dello spoke di Corigliano-Rossano, dovuta proprio all'imperversare della Covid-19 (leggi qui la notizia).
Le responsabilità della sanità calabresi che non ha saputo affrontare l'emergenza
Ecco, se oggi c'è un problema, anzi un allarme legato alla pandemia è proprio da ricercare nella cattiva impostazione organizzativa che è stata data all'emergenza sanitaria in Calabria agli albori del virus. Gli scandali dei commissari che sono rimasti inermi difronte all'avanzata del virus e alla richiesta incessante di sanità li conosciamo tutti e adesso - nonostante il lavoro contro il tempo che stanno facendo sia il presidente Occhiuto che il commissario dell'Asp di Cosenza La Regina per tamponare una situazione estremamente deficitaria - ci troviamo difronte ad una condizione estremamente deficitaria.
Riguardo al virus in sè, però, ci sarebbe poco o nulla da preoccuparsi. Almeno per il momento e stando a quello che continuano a dirci le "viro-star" italiane. A riguardo, abbiamo raccolto, le dichiarazioni di tre personalità in materia, rilasciate all'agenzia stampa Adn Kronos. Matteo Bassetti, Maria Rita Gismondo e Fabrizio Pregliasco sono tutti concordi su un'analisi: il virus è pericoloso se provoca sintomatologia grave. E per fortuna i parametri in questo senso sono in netta diminuzione.
Matteo Bassetti
«Non dobbiamo guardare i tamponi positivi o la percentuale di positivi, perché non ci dicono nulla. Dobbiamo guardare i casi gravi, chi va in ospedale, perché ci va e quanto ci sta. Questi dati sono in continua discesa. I reparti Covid sono quasi vuoti o si stanno svuotando. E' vero, c'è stato un aumento dei contagi a 7 giorni ma non sono preoccupato, lo sarei stato se fossimo passati da 600 persone in terapia intensiva a 700. C'è minor attenzione al problema anche perché la gente è stufa delle misure di restrizione. Non dobbiamo mollare tutto ma qualche misura va alleggerita». Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.
Maria Rita Gismondo
«Si continua a parlare di 'casi Covid' per indicare persone positive al virus. È sbagliato» ribadisce sempre ad Adnkronos la microbiologa Maria Rita Gismondo, convinta che non debba preoccupare l'aumento dei contagi da Sars-CoV-2 su base settimanale. «I positivi all'infezione da Sars-CoV-2 in questa fase non ci devono assolutamente allarmare - assicura l'esperta - considerando che, come sappiamo in questo momento c'è un quadro assolutamente banale. A parte un'attenzione epidemiologica che deve sempre essere mantenuta su tutti i contagi, non ci deve essere nessun allarme nemmeno se questi aumentano. Positivi e malati - ripete Gismondo - sono due cose diverse».
Fabrizio Pregliasco
Il rialzo dei contagi Covid «non deve allarmare. Può essere che un po' di rilassatezza abbia favorito la diffusione, ma del resto abbiamo ancora un milione di positivi, è chiaro che condizioni di diffusibilità ci sono». Così ancora all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della statale di Milano. «Vediamo l'effetto complessivo sul medio periodo ma - tranquillizza l'esperto - non credo che avremo un picco. C'è una progressione di miglioramento ma non così repentina. Il numero dei morti sta scendendo - sottolinea - e questo è l'elemento più bello. Avremo magari qualche contagio in più ma non casi gravi, la vaccinazione, soprattutto quella con tre dosi, si sta dimostrato molto efficace».