La Corte dei Conti avvisa i comuni del Sud: «Troppo lenti, così si rischia di perdere i fondi Pnrr»
Dalla relazione dei giudici contabili i comuni meridionali, risultano essere lenti e con carenza di skills tecnicamente qualificate per la progettazione dei fondi Recovery
CORIGLIANO-ROSSANO – Le strutture atte a gestire tecnicamente il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) si stanno consolidando in modo più lento di quanto auspicabile, in tutta Italia, ma soprattutto li dove gli organici specializzati sono più esigui, vale a dire comuni, province e regioni del Mezzogiorno.
Quindi si registra una reale difficoltà nel presentare prima della scadenza progetti validi, difficoltà dovuta: «Dal grado di concentrazione temporale dei bandi di selezione dei progetti e di assegnazione delle risorse, con intervalli di partecipazione particolarmente stringenti (in media circa due mesi)».
La Corte dei Conti lancia l’allarme sui rischi che, soprattutto gli enti locali, corrono nel veder passare una grande opportunità data dal Recovery e non poterla afferrare.
L’organo giudiziario, così come stabilito da decreto sulla governance, traccia questa analisi nella relazione di avvio del controllo sul Pnrr. Quella che riguarda le 51 scadenze previste per il 2021 non registra problemi, ma le scadenze del 2022 preoccupano i giudici contabili in quanto, dai dati pervenuti, tra i soggetti attuatori più a rischio di assegnazione fondi, sono gli enti locali, in quanto dopo la fase di regolamentazione, ora si passa alla presentazione dei progetti e all'attuazione degli investimenti.
Secondo la Corte dei Conti la situazione è preoccupante in quanto gli strumenti e le skills preposte ad occuparsi della progettazione e della gestione finanziaria degli aiuti, sono insufficienti. Lo si legge chiaramente nella relazione: «Disponibilità ancora limitata di strutture tecniche a sostegno delle capacità progettuali delle amministrazioni territoriali».
Importanti i bandi in scadenza in questi mesi che potrebbero scivolare di mano alle amministrazioni locali del sud, quindi anche calabresi, a rischio per la lentezza delle amministrazioni locali. E’ bene sottolineare, che le riforme “abilitanti” o “di accompagnamento” al piano in Parlamento, sono ancora in fase preliminare.