Castrovillari, al via l'edizione 64 del Carnevale: tutto dedicato ai bambini
Immancabile protagonista sarà la maschera autoctona di Organtino. Fino a martedì 1 marzo la città del Pollino sarà un tripudio di colori e di maschere
CASTROVILLARI - Sarà un altro carnevale storico all'insegna del Covid ma, questa volta, con maglie più larghe. La 64esime edizione delle manifestazioni carnascialesche della città del Pollino, partite lo scorso 24 febbraio proseguiranno fino al primo marzo, nel segno della tradizione, accompagnata dalla storica maschera locale di Organtino, e, soprattutto, dei più piccoli, veri destinatari di questo evento.
A tracciare programma e caratteristiche dell'edizione del Carnevale di Castrovillari del 2022 sono stati il presidente ed il direttore artistico della Pro Loco Eugenio Iannelli e Gerardo Bonifati, e l'assessore al turismo Ernesto Bello.
Nei giorni scorsi la storica cerimonia di incoronazione di Re Carnevale e la consegna delle chiavi della città, avvenuta per le mani dell’assessore Federica Tricarico.
Castrovillari continua a rimanere fiera della portata dell’evento, sinonimo, da sempre, di accoglienza e vetrina di promozione della Città, grazie a donne e uomini che profondono impegno, sacrificio, dedizione, amore e passione.
«Sintesi – ricorda l’assessore Bello - per essere, prestigiosamente, all’interno delle “strade” del turismo e protagonisti di quel modello di sviluppo sostenibile che è stato scelto con le popolazioni per affermare ruolo e funzioni degli antichi borghi, della cultura tra folklore, identità, costume, patrimoni storici e manufatti di cui il Carnevale di Castrovillari, con altri, è un portavoce di tutto rispetto».
«Con loro - aggiunge l'amministratore - si onorano le peculiarità che persistono e vengono serbate all’interno del tessuto sociale: vero degno motore e principio dell’azione che dà energia, da quasi 13 lustri, all’iniziativa, vanto per Castrovillari e il territorio, rendendo oggi nelle capacità, che s’implicano, il senso di quella volontà di ripresa e di rinascita che si sente nell’aria e allarga l’orizzonte, sostenendo ancora un’esperienza che include perché fatta di appartenenza alla propria Terra»