La fine dell'anno e il nostro io tra l'essere "Uno, Nessuno, Centomila"
In questo lungo anno ci siamo sentiti un po' tutti protagonisti del romanzo Pirandelliano. Che il 2022 sia un vero "buon anno" ricco di propositi lungimiranti. Esprimi un desiderio
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CORIGLIANO-ROSSANO - La fine dell'anno è un lungo racconto o un pensiero che ci passa per la testa e subito lo scacciamo via. Un anno lungo è quello che abbiamo trascorso, certamente non facile a causa della pandemia e del conseguente alto rischio di contagi che - poteva, potrebbe - ribaltare nuovamente in negativo la situazione e rinchiuderci ancora una volta in casa come un topo al riparo da un gatto affamato.
Ma come in ogni cosa, alla fine si tirano le somme. Dentro ognuno di noi, scatta una sorta di meccanismo che ci obbliga a fare ordine tra le le "cose fatte" e le cose "non fatte" e nella nostra testa risuona la fatidica frase: "Avrei potuto fare di più".
Il 2021 è passato ed insieme a lui, passo dopo passo ha camminato un nemico che sembra imbattibile, imprendibile: il Covid-19, che, oltretutto con le sue varie sfaccettature ha reso ancora più reale la celebre frase di Pirandello "Uno, nessuno, centomila". E non è così?
Ci siamo sentiti un po' tutti protagonisti del romanzo Pirandelliano che ci ha reso vulnerabili e dalle personalità frantumate. Il nostro io è stato scomposto e sfidato, per "vedere" fino a che punto era forte e deciso. Per alcuni solo poche cose sono diventate priorità, per altri non è cambiato nulla. Altri, hanno subito la perdita dei propri cari. Altri hanno vissuto tra la paura e lo sconforto, in solitudine.
La nostra quotidianità, sappiamo bene che non è più la stessa. E forse - con pessimismo o semplice realismo - non lo sarà più per molto tempo. Se c'è una cosa che abbiamo imparato da questo lungo periodo, fatto da più bassi che alti, è quella di non giudicare e soprattutto che siamo tutti sotto lo stesso cielo. Senza distinzione alcuna.
Ma ora basta abbiamo guardato a lungo in faccia la realtà. Ritorniamo alla nostra "fine dell'anno". Questa frase scatena emozioni contrastanti, è vero ma aldilà di tutto, potremmo dire che salutare il vecchio anno per dare il benvenuto a quello nuovo può essere un buon punto di partenza per migliorarsi e migliorare ciò che è intorno a noi.
Allora che sia un vero buon anno, ricco di propositi lungimiranti. Auguri.