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SS106, Stasi non chiude alla nuova Sibari-Co-Ro ma «quelle due varianti sono improponibili»

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CORIGLIANO-ROSSANO - Il Comune di Corigliano-Rossano esprime il suo parere alla conferenza dei servizi preliminare convocata da Anas sul nuovo tracciato della statale 106 che dovrebbe collegare Sibari alla periferia sud-est di Corigliano-Rossano. Non è un sì, nè un no: è un ni!

A differenza di quanto si poteva pensare all’inizio non c’è una chiusura totale da parte del sindaco Stati e dell’Amministrazione comunale a questo nuovo progetto. Da qui, però, a dire che siamo a buon punto e che presto vedremo i cantieri aprirsi ce ne vuole. Sì, perché prima ci sono da sciogliere dei nodi cruciali. Due prettamente tecnici e – ad avviso del primo cittadino -  essenziali - «per non sconquassare gli assetti di sviluppo della città unica», un altro più politico e riguarda i rapporti non certo idilliaci che si sono instaurati tra il Palazzo di Città e Anas.

Rapporti tesi tra Anas e il Palazzo di Città

Quest’ultima questione, a conti fatti, sarà il più grande ostacolo da superare perché quando non c’è armonia è difficile che poi si possano raggiungere risultati. Stasi, infatti, nel testo di una lettera aperta data alla stampa nel pomeriggio, non ha fatto mistero di essere rimasto un po’ male dell’atteggiamento contrito dei vertici di Anas.  «Abbiamo chiesto l'interruzione dei termini della conferenza dei servizi – scrive Stasi - con l'obiettivo di avere il tempo di analizzare eventuale ulteriore documentazione». La risposta laconica dei vertici dell’Azienda nazionale autonoma delle strade statali e del commissario straordinario Simonini, invece, è stata quella di non ritenere opportuno di interrompere i termini della conferenza dei servizi. E questo perché evidentemente c’è necessità da parte dello Stato di sapere, in breve tempo, cosa fare di questa strada.   

«Certamente – scrive Flavio Stasi - ciò che lascia basiti dal punto di vista istituzionale è proprio l'ultimo punto: non si comprende per quale ragione, in un'ottica di doverosa collaborazione, Anas non avrebbe potuto lasciare all'Amministrazione due settimane in più per analizzare della documentazione inviata poche ore prima della scadenza. Che problema avrebbero causato pochi giorni nell'ambito di un'opera di respiro decennale? È stata certamente una pessima quanto inutile caduta di stile, che certo non lascia trasparire un profondissimo spirito di collaborazione».

Le obiezioni tecniche ed il nodo cruciale sulla ferrovia ionica

Poi ci sono le obiezioni tecniche. Che, invece, riguardano le due varianti proposte da Anas per bypassare i due scali di Corigliano e Rossano e, ancora,  un’altra questione, che fino ad ora era passata un po’ in sordina: «questo nuovo tracciato – dice il sindaco – consentirà di programmare nel futuro un raddoppio della ferrovia ionica?» Un’obiezione legittima, considerato che la nuova strada, proposta dalla società nazionale delle strade e presentata nell’aprile scorso dal viceministro Cancelleri in Città, dovrebbe nascere quasi per intero «nella cosiddetta "fascia di rispetto" della ferrovia».

«Sul tracciato nessuna preclusione»

«Non vi è alcuna preclusione rispetto all'ipotesi di nuovo tracciato – torna a precisare il primo cittadino di Co-Ro - ma non siamo nelle condizioni di poter esprimere un gradimento preventivo». E questo, dicevamo, per almeno due ragioni: «da vent'anni su tutti i documenti di pianificazione territoriale è previsto un diverso tracciato, con relativi vincoli, approvato dalle Amministrazioni Comunali, e questo implica certamente l'esigenza di approfondire come il nuovo tracciato impatterebbe con gli assetti di sviluppo territoriale». L’altra ragione è proprio quella va ad impattare sulla ferrovia ionica. «A noi – precisa Stasi - non interessa il coinvolgimento dei tecnici di RFI (che sono ormai inglobati in Anas, ndr), a noi interessa la certezza che questo tracciato non pregiudichi la possibilità di realizzare il raddoppio della linea ferroviaria, che è ben altra cosa. Tale certezza non emerge dalla risposta del Commissario Simonini».

I "bypass" di Corigliano e Rossano

Al netto di queste condizioni «imprescindibili» c’è poi da chiarire alcuni dettami del progetto che, come ricordavamo in premessa, riguardano i due bypass di Corigliano e Rossano scalo. «Le proposte fatte – ricorda il Sindaco - non sono plausibili in quanto recidono in superficie intere zona urbanizzate o urbanizzabili, per altro arrivando anche ad attraversare zone marine. Diversa sarebbe l'ipotesi di attraversare le zone urbanizzate mediante sottopassi o gallerie, come fatto del resto in altre regioni: si tratta di una soluzione più costosa, ma ampiamente compensata dall'imponente risparmio previsto con questa ipotesi di tracciato rispetto a quello già approvato con il Megalotto 8, per il quale era prevista una spesa quattro volte maggiore. Insomma, si tratta di uno sforzo ampiamente sostenibile».

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.