Covid, Rizzo: «Non è ancora finita». Sullo Jonio zone rosse e diversi focolai
Nuova esplosione di casi: tra positivi al virus che rientrano dall’estero e nuovi accessi covid al pronto soccorso
CORIGLIANO-ROSSANO - Nuova esplosione di casi di sars-cov2 sullo Jonio e in particolar modo a Corigliano-Rossano dove nelle ultime 24 ore si sono registrati due accessi al pronto soccorso di persone (entrambe 50enni) con sintomi covid. Positività confermata in seguito dal tampone molecolare.
Inoltre, sono in attesa di conferma i test antigenici effettuati su quattro ragazzi al rientro da una vacanza in Grecia. In queste ore gli uffici dell’Usca stanno lavorando per isolare eventuali nuovi casi attraverso la misura della quarantena fiduciaria
A fare il punto della situazione (non proprio tranquilla) è il direttore sanitario dell’Asp di Cosenza Martino Rizzo che in un post sulla sua pagina Facebook scrive: «Ecco che ci ricadiamo: un po' il calcio, un po' le gite di studio, un po' il turismo, ed il virus viaggia, ma la cosa più pericolosa è che si tratta di variante delta che entro la fine di agosto sarà la variante dominante in Europa, e anche in Italia, dove è già arrivata e sarà la causa del 70/90% delle nuove infezioni».
«Cosa comporterà? – spiega - Aumento della trasmissibilità, aumento della virulenza, diminuzione dell'efficacia delle misure sociali e di salute pubblica. Se troverà persone vaccinate, avrà una probabilità di trasmissione bassa, un impatto basso ed un rischio totale basso. Nei soggetti fragili vaccinati, il rischio è leggermente più alto, ma comunque moderato. Nella popolazione non vaccinata il rischio sarà invece alto, e molto alto sarà il rischio per i fragili non vaccinati».
Intanto a Terranova da Sibari, che è zona rossa fino al 21 luglio (secondo quanto pubblicato sul sito del Comune) le persone contagiate sono 100 (di cui 2 ricoverate) mentre sono 123 i cittadini in quarantena cautelativa perché venuti a contatto con dei positivi.