A Castrovillari OK il primo intervento di chirurgia ortopedica. A breve potrà risorgere anche il reparto
A breve si potrà utilizzare il blocco operatorio e ci sono buone speranze di riattivare il reparto di ortopedia
CASTROVILLARI - Inizia positivamente la prima giornata di chirurgia ortopedica all'ospedale "Ferrari" che, cominciando con il trattamento di una frattura di femore e di una protesi d'anca, ha contato ben tre operazioni programmate per oggi.
Quattro i posti letto disponibili, collocati nel reparto di chirurgia ma sono buone le possibilità di attrezzare nuovamente il vero e proprio reparto di ortopedia: un sogno per i cittadini del comprensorio e non solo, che finalmente fermerà il continuo peregrinare dei pazienti nei più disparati ospedali della provincia.
Un progetto che sta a cuore all'Asp di Cosenza ma anche al primario Massimo Candela, coordinatore dell'equipe che, ogni martedì e giovedì, opererà nel nosocomio del Pollino, oltre ad essere direttore del reparto di ortopedia dello spoke Paola-Cetraro.
La ridotta disponibilità delle sale operatorie, se da un lato può costituire un problema, dall'altro stimola l'organizzazione facendo emergere che se si vuole si può: «La magistratura - fa sapere Candela - ha sbloccato l'utilizzo del blocco operatorio, attendiamo solo che venga messo a norma, sono in itinere, infatti, le procedure e contiamo che nel giro di pochi mesi possa essere utilizzabile. Nel mentre abbiamo dovuto riequilibrare l'utilizzo delle due sale operatorie disponibili».
La chirurgia ortopedica, infatti, occuperà determinate fasce orarie fisse (8 - 18), di martedì si opererà di mattina e di giovedì invece di pomeriggio.
Un importante risultato, questo, che arriva dopo anni di stop.
«La chirurgia ortopedica - continua Candela - è stata chiusa dal 2012 al 2019» il tentativo di riapertura però ha dovuto fare i conti con le difficoltà di trovare ortopedici e specialisti, una criticità comune ad altre branche chirurgiche.
L'intenzione, pare, sia quella di avviare concorsi al fine di acquisire nuovi medici e rendere sempre più autonomo il reparto di autopsia e, di conseguenza, il diritto alla salute dei cittadini del Pollino.