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Rimanere chiusi ha un senso solo se si inizia a vaccinare seriamente. Altrimenti di "pip' e patat" rimarrà solo il ricordo del profumo

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CORIGLIANO-ROSSANO - Rimanere chiusi ancora per quindici giorni ha un senso solo se si inizia a vaccinare e immunizzare seriamente la popolazione calabrese. Altrimenti rischiamo che il 21 aprile, termine ultimo della nuova "Zona Rossa" che interesserà la Calabria a partire da domani, avremo un'altra settimana di tregua e poi si ritornerà ad essere punto e a capo.

Con la vaccinazione siamo ancora molto indietro. Una regione Come la Calabria che riesce a somministrare poco più di duemila vaccini al giorno (quando va bene) concluderà il suo ciclo di immunizzazione non prima di due anni. Non è il ritmo giusto! Serve fare molto di più ma soprattutto è necessario andare a coprire quelle fasce di popolazione più a rischio: anziani, fragili, quanti lavorano a contatto stretto con il pubblico.

Continuare a sbagliare ora significherebbe creare una macelleria sociale, una platea di nuovi e veri poveri. Il nostro tessuto produttivo è composto per lo più dalla piccola impresa. Quella stessa piccola impresa che oggi non lavora o che lavora a mezzo regime da oltre un anno. Fino a quando potrà durare? Ancora per poco mandando in crisi di riflesso anche tutta quella catena produttiva che adesso sembra non subire nessun contraccolpo economico dal'emergenza covid.

Per intenderci, se oggi ancora qualcuno trova il morale per condividere un sorriso in diretta facebook con il presidente facente funzioni, Nino Spirlì, sui piatti di Pasqua e Pasquetta, dai "pip'e patate" alla parmigiana di melanzane, fra qualche mese non sarà più così. D questo passo, fra qualche mese, in molti non avranno più nemmeno i soldi per comprare il pane. Altro che "pip'e patate". 

Bisogna darsi una mossa. Bisogna darsela alla svelta senza giri di parole e senza quel fastidioso politichese di cui la gente ne ha piene le scatole. Trastullarsi sui complimenti - effimeri - perché in Calabria la campagna vaccinale andrebbe a gonfie vele (ma quando mai!) è il peccato più grave che in questo momento si possa compiere.

Vanno bene altri 15 giorni di Zona Rossa ma ora bisogna darsi una mossa: farsi mandare più vaccini e consentire che questi vengano inoculati immediatamente. Senza perdersi in "spartogne" varie e senza creare ulteriori intoppi organizzativi. La responsabilità è di chi governa oggi la Calabria e la Sanità: il presidente Spirlì ed il commissario Longo. 

 

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.