Nella Sibaritide-Pollino 135 morti per Covid da inizio pandemia: il 16% dell'intera Regione
A pagare il prezzo più alto in termini di vite sono Corigliano-Rossano (51) e Cassano Jonio (12). Intanto oggi 32 nuovi casi nella Calabria del nord-est: 30 solo nella grande città ionica
CORIGLIANO-ROSSANO - Il territorio della Sibaritide-Pollino fino ad ora ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite nella dura e infima battaglia contro il Covid. Sono 135 le vite spezzate dalla Sars-Cov-2 in questo territorio, il 16% rispetto al resto della Calabria che ad oggi registra 819 decessi.
A pagare il prezzo più alto in questa guerra invisibile è stata Corigliano-Rossano con ben 51 decessi, più della metà dei quali avvenuti nell'ultimo trimestre. Insieme all'ausonicobizantina c'è la comunità di Cassano jonio che piange 12 cittadini morti di Covid.
E mentre in tanti si chiedono quando questa spirale di terrore, che sta coinvolgendo la Calabria del nord-est, finirà il virus continua a viaggiare sulle sponde ioniche tra Rocca Imperiale e Cariati.
Anche se sembrerebbe che il focolaio di Corigliano-Rossano stia per spegnersi, seppur lentamente. Ancora oggi, infatti, si registrano 30 nuovi positivi mentre è ripreso il tracciamento dei nuovi casi grazie al ripristino del laboratorio tamponi del "Giannettasio". A proposito - come già annunciato dal sindaco Stasi - nel presidio spoke dovrebbe arrivare a ore un'altra strumentazione tecnologica supplettiva che servirà proprio a soccombere le carenze in caso di guasti, avarie o imprevisti.
Sul resto del territorio, invece, tutto sembrerebbe tacere. Anche se è fuoco che arde sotto la cenere. Oltre ai 30 casi di Corigliano-Rossano si registrano oggi un nuovo caso a Castrovillari e un nuovo caso a Roseto Capo Spulico.