Emergenza Covid, ore decisive in riva allo Jonio. I dati dell'Asp di oggi potrebbero essere determinanti
In queste ore si stanno susseguendo incontri e confronti. Il sindaco Stasi lo ha annunciato stanotte dalla sua pagina facebook: «Valutiamo bene la reale diffusione del contagio, che oggi non abbiamo, e valutiamo se questa impone di prendere provvedimenti».
CORIGLIANO-ROSSANO - Potrebbero essere ore decisive sullo Jonio sul fronte dell'emergenza Covid. Se oggi i dati dovessero confermare un ulteriore incremento dei contagi, le istituzioni locali, il sindaco in primis, probabilmente con l'avallo della Regione e quindi del Ministero della Salute, potrebbero decretare una "zona rossa" nella terza città della Calabria.
A Corigliano-Rossano, infatti, il virus continua a correre più di sempre, più di qualsiasi altro periodo di questa terribile ondata pandemica da cui, ormai da un anno, siamo investiti. I numeri, purtroppo, sono inclementi e ci parlano di 391 contagiati (quelli ufficiali, quelli che si sanno, quelli che sono stati testati con test molecolare) negli ultimi 30 giorni. Di questi, oltre duecento fanno riferimento agli ultimi 10 giorni (la soglia è di 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti).
«I concittadini risultati positivi oggi - scriveva stanotte il sindaco Flavio Stasi sulla sua pagina facebook - al covid-19 sono 5. Questi sono i dati ufficiali, attendibili, certi... Da ore circola la notizia di una zona rossa per ordinanza del sindaco. E' possibile? Certo. Non è la prima volta che, insieme ad altri riferimenti istituzionali, si valutano provvedimenti di questo tipo: non deve nè scandalizzarci nè spaventarci. Oggi - scriveva sempre nel suo post il primo cittadino - ci sono le condizioni per una "zona rossa comunale"? Con 5 casi positivi, no. Come sempre, però, - aggiungeva - devo essere chiaro con la mia comunità. C'è la possibilità che la diffusione del covid stia correndo più dei nostri dati, più del tracciamento? Decisamente si. Le strutture sanitarie calabresi, pur con professionisti che lavorano senza orari, sono spesso in affanno, comprese quelle funzionali al tracciamento, come sta accadendo negli ultimi due giorni».
Incontri, telefonate e confronti che si stanno susseguendo proprio in queste ore per valutare l'effettiva incidenza del virus sul territorio della grande città ionica.
C'è poi la questione dei positivi non ufficializzati. Ci sarebbero tanti che, accusando lievi sintomi, non starebbero informando le autorità sanitarie della loro condizione di salute, altri che - invece - starebbero effettuando tamponi antigenici (rapidi) che con esito positivo non verrebbero, però, conteggiati nei bollettini ufficiali, restituendo di fatto una stima al ribasso della reale entità del virus. E di questo ne ha scritto anche lo stesso Stasi.
«C'è in Calabria - evidenziava ieri il sindaco di Corigliano-Rossano nel suo messaggio - una discussione su alcuni dati, quelli dei laboratori privati, che non comparirebbero tra i dati ufficiali. Noi sindaci non siamo nelle condizioni di smentire nè confermare una notizia del genere. Per chiarezza e per tenere la comunità informata, sono assolutamente certo, invece, del fatto che alcuni dati, rispetto ai laboratori privati, vengano acclarati e comunicati dalle ASP con uno o due giorni di ritardo: oggi per esempio mi risultano circa 15 tamponi rapidi risultati positivi, che domani quindi saranno verificati ed ufficializzati, ma nella nostra area questo accade fin dal l'avvento dei tamponi rapidi».
Insomma, una situazione critica, certificata anche dalla saturazione degli ospedali (da Corigliano-Rossano è iniziato di nuovo in modo massiccio il trasferimento di pazienti verso gli hub di Cosenza e Catanzaro), dai nuovi accessi nei nosocomi del territorio con sintomatologia covid e dai decessi per coronavirus. Anche oggi se ne contano dei nuovi in città.
Dunque, la possibilità di una zona rossa - a questo punto auspicata da tutti - si fa sempre più concreta. Serve, ora e purtroppo, solo l'ennesima conferma dei numeri.