Covid, scuole chiuse: monta nuovamente la polemica. Alcuni genitori chiedono l’accesso agli atti
A Corigliano-Rossano, dopo la scelta coraggiosa del dirigente D’Alessandro di mandare in Dad tutti i ragazzi della media “Carlo Levi” un gruppo di famiglie si è rivolto all’Asp di Cosenza per avere chiarimenti sui contagi
CORIGLIANO-ROSSANO – È una polemica infinita quella che si è creata sulla chiusura delle scuole cittadine dopo lo sciagurato avvento del Covid. Polemiche che continuano a concentrarsi sull’area rossanese della grande città di Corigliano-Rossano dove già nei mesi scorsi, dopo la chiusura degli istituti avvenuta con provvedimento sindacale, sempre una parte di genitori contrari alla didattica a distanza era ricorsa al Tar per chiedere la riapertura delle aule, portando a casa – per ben due volte – il loro risultato.
Ora, dopo l’ennesima chiusura di un istituto (le medie “Carlo Levi” di Rossano con le sezioni esterne dislocate nei locali dei padri giuseppini) avvenuta questa volta su impulso – sicuramente coraggioso – della dirigente d’istituto, Celestina D’Alessandro (leggi anche Emergenza Covid, da domani scuole medie chiuse a Rossano... la dirigente blinda l'istituto), sempre un gruppo di genitori ha chiesto di poter accedere agli atti e conoscere i reali dati del contagio dei ragazzi nelle scuole.
A parere delle famiglie obiettanti, infatti, la collocazione in quarantena prima di sole 9 classi e poi dell’intero istituto sarebbe stata decisa «secondo a quanto appreso informalmente – scrivono – in ragione della positività di due docenti».
Pertanto, «al fine di tutelare in ogni sede competente i diritti di tutti i ragazzi dell’Istituto e delle loro famiglie», questo gruppo di genitori ha deciso di chiedere accesso agli atti in possesso dell’Azienda sanitaria provinciale per capire l’entità dei numeri degli alunni contagiati.
La richiesta è stata inviata al Dipartimento di prevenzione e agli uffici di Igiene pubblica e della medicina legale del distretto Jonio sud.
«Chiediamo di conoscere – è scritto nell’istanza – il numero dei soggetti positivi al Covid-19 accertati (mediante tampone molecolare o antigenico) nella scuola “Carlo Levi” (distinti per alunni, docenti e personale scolastico)». E poi, ancora, se siano state effettuate «eventuali verifiche sul corretto rispetto dei protocolli anti-covid all’interno della scuola “Carlo levi” e se eventualmente siano state riscontrate violazioni». Ed infine quello che cercano i genitori che oggi osteggiano la decisione di chiudere l’istituto sono le «motivazioni della decisione di collocazione in quarantena delle nove classi (e poi di tutto l’istituto, ndr), diversamente da quanto disposto in occasione della positività del docente dello scorso 24 febbraio».