Covid, il caso di Longobucco: focolaio pandemico o esito errato dei tamponi?
Si attendono gli esiti dei tamponi molecolari. Intanto permangono le restrizioni su tutto il territorio comunale
LONGOBUCCO – Nella giornata di ieri, 12 febbraio, l’esito positivo di ben 43 tamponi antigenici su 70 nel piccolo borgo silano aveva acceso i riflettori sul possibile “focolaio silenzioso” fatto per lo più da asintomatici.
In seguito a questi allarmanti risultati, che vedevano la percentuale dei tamponi positivi raggiungere il 62%, il timore che il virus avesse circolato in modo incontrollato a Longobucco sembrava tanto reale quanto pericoloso, tanto da far richiedere al sindaco, Giovanni Pirillo l’istituzione della zona rossa fino al 21 marzo.
In seguito ad un secondo controllo, effettuato sulle medesime persone e sempre con tampone antigenico rapido, sarebbero però risultate negative molte persone per le quali il primo tampone aveva dato esito positivo. Da qui l’insorgere del dubbio: si è trattato di un reale focolaio pandemico o di un errore dei primi tamponi antigenici?
In attesa dei risultati dei tamponi molecolari, che potrebbero far luce sulla questione, a Longobucco permane uno stato d'allerta.
Sono infatti ancora vietati gli ingressi esterni nel comune e spostamenti al suo interno, salvo casi di necessità ed esigenze lavorative. Vietato lo spostamento o il trasferimento in un comune diverso. Limitato a una sola uscita al giorno per gli acquisti, farmaci esclusi, a un solo componente familiare. Attività di generi alimentari aperte fino alle 17:00 dal lunedì al venerdì, fino alle 18:00 il sabato. Consegna a domicilio consentita fino alle 19:00 dal lunedì al venerdì, sabato fino alle 20:00.
Si spera che i risultati dei tamponi molecolari, che dovrebbero arrivare nelle prossime ore, possano porre fine a l’incubo della zona rossa.
(fonte foto Rossano Purpurea)