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Statale 106, si pensa ad uno “spezzatino” per ammodernare la Sibari-Corigliano-Rossano

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CORIGLIANO-ROSSANO -  C’è una soluzione (associata da una speranza) per vedere collegata in la grande città di Corigliano-Rossano al resto dell’Italia e d’Europa attraverso una strada moderna e sicura? La risposta (scontata) è sì e oggi ci sono anche alcune soluzioni al vaglio del Governo e di Anas Spa.

Una su tutte è quella di «abbandonare l’ormai vecchia idea dei cosiddetti megalotti e avviare delle nuove progettualità per tratti». A dirlo, ai microfoni di “Cosa succede in Città” il nuovo video-format dell’Eco dello Jonio è stato Silvio Canalella, dirigente responsabile area nuove opere presso Anas.

Pensare ad un ammodernamento a quattro corsie dell’intera tratta ionica sulla direttrice Sibari-Reggio Calabria è pressoché impossibile («il costo dell’intera opera supererebbe i 15 miliardi di euro, una cifra al momento impensabile») ecco perché si sta pensando da qualche tempo «e siamo già a lavoro», conferma l’ingegnere Canalella, ad una rifunzionalizzazione dei megalotti, «avviando una programmazione per tratte».

«In questo momento – aggiunge il dirigente di Anas – sono in corso delle interlocuzioni tra il Ministero dei Trasporti e la Regione Calabria per rivedere tutti gli interventi previsti da inserire nel nuovo Contratto di programma Anas-MiT (già scaduto nel 2020 e in fase di riprogrammazione). Nell’invio delle proposte progettuali – precisa Canalella – si sta pensando di trovare, compatibilmente con le risorse economiche disponibili, le soluzioni tecniche per nuovi collegamenti moderni e sicuri».

«Oggi stiamo interloquendo con Regione e Ministero per parlare di tratte, attraverso nuove ottimizzazioni di tracciato anche a 4 corsie che riducano sensibilmente i costi e rendano compatibili le opere con le risorse disponibili».

È certo che «c’è un’attività interlocutoria in corso».

Perché, allora, continuare a realizzare insistentemente rotatorie e nuove cunette? «La realizzazione di rotonde sull’attuale sede stradale – spiega ancora Silvio Canalella – non è incompatibile con la nuova progettazione di nuove tratte. Perché la viabilità esistente, anche nell’ipotesi di nuove tratte, continuerà ad essere mantenuta e servirà per l’ammaglio e quindi per tutta quella rete di collegamenti a servizio della lunga percorrenza».

Ma quanto riferito dal dirigente di Anas può significare tutto e nulla per il territorio della bassa Sibaritide e di Corigliano-Rossano. E questo perché bisognerà avere un’influenza istituzionale forte per persuadere Ministero dei Trasporti e Anas sull’utilità, ad esempio, di studiare un raddoppio delle corsie sul tratto Sibari-Corigliano-Rossano, o per far sì che la statale 106 non attraversi più interi centri abitati come Mirto e Cariati.

Insomma, ancora una volta, la questione sarà squisitamente politica tra chi saprà far prevale di più e meglio le proprie ragioni dal momento – e questo è un dato di fatto – la statale 106 non verrà mai ammodernata per intero. C’è solo un elemento (e non è un elemento di poco conto) che gioca a favore di Corigliano-Rossano e del suo territorio. E questo elemento è la fusione. Con la nascita di una grande città di 80mila abitati e di un hinterland che di abitanti ne conta quasi 120mila ogni nuova progettazione non potrà non considerare questo stato di fatto.

Quindi, ancora una volta abbiamo in mano uno strumento, spetterà ai nostri rappresentanti istituzionali saperlo sfruttare nel migliore dei modi possibile.

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Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.