Ritorno a scuola: sì o no? I presidi del territorio: «Stiamo perdendo gli alunni per strada»
Ancora non è chiaro se si tornerà a scuola regolarmente. I Dirigenti scolastici di Corigliano-Rossano dicono la loro
CORIGLIANO-ROSSANO - Giovedì 7 (l'11 per le superiori) si rientrerà a scuola oppure no? Con questo dilemma migliaia di famiglie di Corigliano-Rossano e della Sibaritide stanno vivendo questi ultimi giorni di vacanza.
Sui danni di un’eccessiva ipocondria da parte dei vari enti amministrativi si sono consumati litri di inchiostro, oggi abbiamo voluto sentire i dirigenti scolastici degli istituti del territorio. «Stiamo lasciando i nostri bambini per strada» con questa frase Celestina D’Alessandro, Preside dell’Istituto Comprensivo II di Rossano, ha chiarito il suo punto di vista.
A farle da eco anche la dirigente dell’IC “Alessandro Amarelli” Tiziana Cerbino: «Siamo chiusi da più di due mesi, stiamo creando un danno educativo non indifferente». Il grande timore, sottolineato anche da psicologi e medici, è che quest’estrema premura nei confronti dei contagi scolastici potrebbero portare un’intera generazione a danni permanenti.
«Da settembre – ci spiega Celestina D’Alessandro – siamo a lavoro assieme all’ente locale per rendere più sicuri possibili gli spazi delle nostre scuole. Basti pensare che i Giuseppini del Murialdo ci hanno messo a disposizione, grazie anche al Comune, alcune aree dell’oratorio». A preoccupare - almeno per chi possegga un briciolo di buon senso e sensibilità - è la tenuta mentale dei più piccoli: «Già nel mese di dicembre – ci confida Tiziana Cerbino – avevo chiesto di riprendere in presenza, anche per renderci conto della situazione e, soprattutto, per regalare un sereno Natale ai nostri alunni. Questa chiusura ad intermittenza va a danno della loro educazione».
Se da una parte primaria e secondaria di primo grado hanno tutte le carte in regole per riaprire in tutta sicurezza, altro discorso va fatto per le superiori (o secondarie di secondo grado). Fisiologicamente gli adolescenti sono più inclini alla vita sociale e meno "controllabili", in più c’è da aggiungere il famigerato problema legato ai trasporti.
«Ho apprezzato la decisione del Governo di far slittare all’11 gennaio il ritorno in classe». Così ci risponde il Dirigente Scolastico del Polo Liceale Antonio Pistoia. «Parliamo di ragazzi più grandi e che in queste vacanze avranno sicuramente avuto più incontri rispetto a scolari più piccoli. Per la fascia di età delle superiori è più semplice attuare la Didattica a Distanza. Quella di rimandare di pochi giorni – conclude – è una scelta saggia, in quanto ci consente di organizzare al massimo le aule e gli spazi per poter tornare al 50% nelle aule dei nostri licei».