Ritorno a scuola a Corigliano-Rossano, lo sfogo di una mamma: «Sono realmente preoccupata per l'incolumità di mio figlio»
A parlare è Giusi Savoia, mamma e lavoratrice: «Non capisco perché per colpa di pochi dobbiamo andarci sotto tutti»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Sono realmente preoccupata per l’incolumità di mio figlio». Questo è lo sfogo di Giusi Savoia, mamma di un alunno della scuola media “Carlo Levi”, istituto che domani ritornerà ad aprire le sue porte dopo la decisione del Tar che ha bocciato l’ultima ordinanza del Sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi.
«Non mi sento per nulla rappresentata, non capisco perché dobbiamo andarci sotto tutti per colpa di quattro mamme che vogliono la didattica in presenza. Perché non aspettare pochi giorni? Cosa cambia?». Pensieri di una mamma che ci racconta come questo virus le abbia tolto persone a lei care.
I danni del Covid sono anche questi, paure legittime che nascondono una lotta intestina tra genitori, tra mamma, tra insegnanti, tra chi vuole aprire e chi vuole chiudere. Nessuno ha torto e nessuno ha ragione, siamo tutti su una stessa barca e fuori c’è il mare in burrasca.
«Per lavoro – ci confida – percorro quotidianamente 120 km al giorno, per me sarebbe anche più semplice se ci fosse la riapertura dato che ogni giorno lascio mio figlio da solo a casa. In situazioni come queste la salute è più importante del diritto allo studio che è pur sempre garantito dalla Dad».
Il timore è anche per le norme anti contagio che suggeriscono di tenere le finestre aperte all’interno delle aule: «Io che sono adulta sto patendo il freddo, non oso immaginare quello che passerà mio figlio nelle cinque ore di lezione».
Infine, un ringraziamento: «Proprio con la Didattica a Distanza ho potuto toccare con mano l’abnegazione dei docenti, a loro deve andare il nostro ringraziamento».