Riapertura, la lettera di alcuni studenti delle superiori a Stasi: «Sindaco, salvaguardi la nostra salute»
Mancano pochi giorni alla riapertura delle scuole anche per le secondarie di secondo grado. Tra gli studendi non manca la preoccupazione
CORIGLIANO-ROSSANO - È una classe quinta (sezione A) del Liceo delle Scienze Umane quella che si è voluta appellare al primo Cittadino Flavio Stasi in vista della riapertura delle superiori.
«Facciamo da porta voce per la maggior parte degli studenti del comune Corigliano- Rossano. Vista la situazione Covid, l’aumento dei casi e la situazione precaria dei trasporti pubblici e del nostro sistema sanitario, riteniamo opportuno che il rientro in presenza previsto per l’1Febbraio non avvenga».
Gli studenti continua: « Siamo a conoscenza che la decisione di riaprire le scuole non è stata una sua volontaria scelta, ma vorremmo un supporto da parte sua per riuscire a fare arrivare queste nostre problematiche e timori a qualcuno che possa effettivamente aiutarci in maniera concreta. La nostra paura non consiste solo nel rischio di contrarre il virus, ma anche di infettare i nostri familiari. Siamo in questa situazione da quasi un anno, cerchiamo sempre di rispettare tutte le disposizioni che vengono emanate e viviamo nella costante paura di contrarre il virus. Per evitare l'aumento dei casi credo sia opportuno evitare la didattica in presenza e continuare con la didattica a distanza. Noi vorremo tornare a scuola, vorremmo ritornare alla quotidinità ma andando a scuola rischieremmo non solo noi studenti, ma tutta la collettività».
Gli stessi alunni annunciano la decisione di organizzare una petizione online, una raccolta firme di tutti coloro che vogliono il prolungamento della dad. «Siamo riusciti ad ottenere un numero consistente di persone favorevoli alla DAD. L’istruzione è importante e fondamentale, il lavoro che noi studenti svolgiamo in dad, spesso viene sminuito ma non sanno in realtà che stiamo studiando come se fossimo in presenza. Senza ombra di dubbio la DAD non può sostituire la didattica in presenza ma sarebbe meglio tornare in presenza quando i casi diminuiranno. Perché la vera priorità oggi è la tutela della nostra salute. La soluzione, secondo noi, sarebbe quella di non rientrare, di continuare con la didattica a distanza. Abbiamo la possibilità di godere della tecnologia abbastanza avanzata da permetterci di seguire al meglio le lezioni. La nostra scuola ad esempio fornisce a coloro che non hanno possibilità economiche schede per la connessione ad internet e dispositivi elettronici».
Infine, un accorato appello: «Quello che noi le chiediamo è una tutela che ci venga disposta come è stata disposta a coloro che hanno fatto ricorso al Tar. Richiediamo che la tutela della nostra salute è uno dei diritti fondamentali del cittadino, sancita nell’articolo 32 della Costituzione Italiana. Ora sentiamo che attraverso la decisione della riapertura sia stato violato questo diritto».