La "stretta" di Spirlì su compleanni e feste per l'uccisione del maiale e annuncia: «Lunedì riaprono le superiori»
Il presidente f.f. sui vaccini: «Paradossalmente la nostra lentezza ci ha garantito le dosi per fare i richiami. Ma sono comunque pochi i vaccini arrivati in Calabria»
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CATANZARO – «Dobbiamo smetterla con questa storia delle feste. Diciamolo francamente, molti di questi contagi ce li stiamo andando a cercare. Continuo a sapere di gente che fa la festa per l’uccisione del maiale o per il diciottesimo del figlio o del nipote o continua a fare la tavolata di pizza per i figli e i loro amici. Smettiamola con queste feste, perché tanto si può festeggiare anche dopo».
Questo l’ammonimento del presidente facente funzione della regione Calabria, Nino Spirlì durante un videomessaggio lanciato ai calabresi in diretta su Facebook.
Spirlì ha poi annunciato il ritorno alla didattica in presenza per le scuole superiori dall’1 febbraio aggiungendo che: «In merito c’è una decisione del Consiglio di Stato. Quando quei genitori calabresi si sono rivolti al Tar e hanno forzato la mano su questa benedetta riapertura, hanno ottenuto una sorta di risposta definitiva del Tar e del Consiglio di Stato che ci indica la strada da seguire, e la strada da seguire è quella della didattica in presenza».
Per quanto riguarda la questione vaccini, questo il suo pronostico: «La campagna secondo me durerà non meno di due anni. In Calabria abbiamo bisogno di 60mila dosi più i richiami. Ce ne hanno mandati 28mila prima e 12mila poi. Non bastano. Stiamo facendo i salti mortali con le dosi per i richiami, e ringraziamo Dio che, per una beneagurata coincidenza (che poteva sembrare malaugurata), noi non avevamo consumato più del 50% delle nostre dosi, nella nostra lentezza. Chi non ha il richiamo nel tempo corretto – conclude – perde infatti tutto quello che ha fatto».