Il Crati è al limite: le massicciate sembrano reggere ma ora preoccupano le tane degl'istrici che potrebbero aprire uno squarcio nell'argine
Sul posto da ieri sera uomini e mezzi della Protezione civile che monitorano ora dopo ora l'andamento della piena. Cresce la paura tra i cittadini di Thurio e Ministalla
CORIGLIANO-ROSSANO - È ancora emergenza sull'argine del Crati dove la piena, cresciuta di diversi metri nelle ultime ore, è tornata ad insidiare le contrade Thurio e Ministalla alla periferia ovest di Corigliano-Rossano. Ad essere maggiormente attenzionato dalla Protezione civile, che da ieri sera è sul posto con uomini e mezzi, è l'argine destro del fiume, proprio nel punto in cui c'è la confluenza con il fiume Coscile.
Un "punto critico" dal punto di vista idrogeologico soprattutto quando le piogge colpiscono contemporaneamente l'area appenninica tirrena ed il territorio cosentino ed entrambe i corsi d'acqua si ingrossano convergendo tutte le loro acque in quel punto.
Gli argini, messi in sicurezza con una massicciata a seguito dell'esondazione del 28 novembre 2018 (lavori provvisori non definitivi), al momento stanno reggendo alla vigorosa spinta dell'acqua. Il problema vero, però, emerso nelle ultime ore, è rappresentato dalle tane degli istrici (nel riquadro in foto): veri e propri cunicoli dal diametro di circa 50 centimetri che attraversano trasversalmente l'argine del fiume da un capo all'altro.
Quei cunicoli costruiti dai roditori che vivono in quell'area, al momento, rappresentano la preoccupazione maggiore perché sono inondati d'acqua e potrebbero aprire uno squarcio all'interno della paratia di contenimento.
Tra l'altro, le previsioni meteo delle prossime ore non sono incoraggianti. Sono previste ancora piogge abbondanti su tutto il nord della Calabria almeno fino a mercoledì mattina. Insomma, allerta massima, con i cittadini di quell'area che ancora non riescono a riprendersi dallo shock di quell'esondazione del Crati che due anni fa portò via, in una sola notte, i sacrifici di una vita.