Lo studio del rossanese Novelli: contro il Covid in arrivo gli anticorpi monoclonali
In Italia avviati diversi studi a riguardo. Non una alternativa alla vaccinazione, ma un aiuto in più per tornare presto alla normalità
ROMA – Non solo il vaccino. Per sconfiggere il covid-19 dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) potrebbe arrivare già in primavera il via libera all’utilizzo degli anticorpi monoclonali che, se somministrati all’insorgere dei primi sintomi dell’infezione permetterebbero di guarire rapidamente.
È quanto si apprende da Marco Cavaleri, dirigente Ema: «I dati clinici dimostrano che potenzialmente questi farmaci hanno un effetto benefico nel prevenire il deterioramento della malattia specie in soggetti più a rischio».
In Italia lo studio degli anticorpi monoclonali è portato avanti da diversi gruppi di ricerca tra cui uno dell’Università di Tor Vergata, diretto dal professor Giuseppe Novelli che a tal proposito ha affermato che: «Stiamo usando una procedura nuova, che utilizza anticorpi sintetici, che ci consente di adattarli alle mutazioni del virus producendo in tempi rapidi un anticorpo diverso e più efficace».
«I farmaci realizzati con queste molecole sintetiche – aggiunge il genetista - hanno due funzioni. La prima è quella terapeutica: se somministrati nella prima fase della malattia impediscono al virus di progredire verso la forma grave. Sono indicati anche per la profilassi, visto che garantiscono l’immunizzazione del soggetto per due o tre mesi».
In attesa che con la vaccinazione di massa si raggiunga “l’immunità di gregge”, gli anticorpi monoclonali potrebbero essere utilizzati per proteggere particolari categorie a rischio. Quindi verrebbero usati non come alternativa al vaccino, ma come un aiuto in più per tornare alla normalità.