Giovanni Antoniotti: «Stasi incontra il Commissario e ritorna a casa con le pive nel sacco»
L’esponente di Corigliano-Rossano di Cambiamo con Giovanni Toti attacca le scelte del Sindaco della terza città della Calabria
CORIGLIANO-ROSSANO - «Oramai si è oltre l’emergenza sanitaria: un pronto soccorso dell’ospedale ‘’Giannettasio’’ che soccorre ‘’quanto può’’ , i posti-letto all’interno dell’unità operativa speciale dell’ospedale spoke, dedicati ai pazienti affetti da Sars-Cov-2, esauriti da tempo e non si riesce a curare né lo ‘’straordinario’’ né ‘’l’ordinario». A parlare di situazione disastrata è Giovanni Antoniotti. «Eppure – scrive - ci sono nell’area della Sibaritide ospedali inutilizzati e lo stesso decreto Calabria bis, già approvato dalla Camera ed ora all’esame del Senato, autorizza il Commissario ad acta ad un piano assunzionale straordinario per l'assunzione di personale medico, sanitario e socio-sanitario, anche per il settore dell'emergenza-urgenza, facendo ricorso innanzitutto agli idonei delle graduatorie in vigore, nel limite di 12 milioni di euro annui a partire dal 2021. Si tratterebbe di programmare, sin d’ora, l’apertura di uno o più ospedali inutilizzati e assegnare una parte del personale del piano finanziato dal provvedimento del governo».
Secondo Antoniotti c’è di più: «Lo stesso decreto prevede che per la durata dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19, il Commissario straordinario, d'intesa con il Commissario ad acta e con i sub-commissari, dovrà informare mensilmente la conferenza dei sindaci sulle attività messe in atto al fine di contrastare la diffusione del contagio e sullo stato di avanzamento del programma operativo per la gestione dell'emergenza da Covid-19».
Da qui l’affondo nei confronti del primo cittadino di Corigliano-Rossano: «Nei giorni scorsi il sindaco Flavio Stasi ha annunciato la sua partecipazione insieme con i sindaci di Cosenza, Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria all’incontro con il nuovo Commissario Guido Longo. Una nota dell’Anci Calabria, che ha partecipato all’incontro, riferisce genericamente di ‘’problematiche generali esistenti sulla sanità calabrese’’, che sarebbero state illustrate al commissario, mentre il Sindaco Stasi afferma che si ‘’sono poste richieste precise’’. Una domanda sorge spontanea: e’ vero che si e’ trattato di un primo incontro al quale ne seguiranno altri come prevede il decreto, ma e’ altrettanto vero che la situazione di estrema emergenza non e’ cambiata rispetto ad alcuni giorni fa , anzi lasciava presagire un ulteriore aggravamento e che quindi imponeva risposte e provvedimenti concreti o quantomeno un ‘’cronoprogramma’’ di impegni concreti, compreso l’apertura di uno o più ospedali: questo, e non le ‘’generiche analisi’’ e le ‘’richieste precise’’,(quali?) , doveva essere l’obiettivo dell’incontro. Ci si e’ accontentati di un ‘’arrivederci’’ da parte del Commissario e di ritornare a casa ‘’con le pive nel sacco’’, mentre, come denuncia, il sindaco di Trebisacce un ‘’anziano concittadino non è morto di Covid, ma di stenti e di una cattivissima organizzazione del sistema sanitario’’. Mi sento di condividere il dolore dei famigliari e assicuro loro, ma anche tutti coloro cha sono costretti ad affrontare un percorso sanitario lastricato di molteplici difficoltà, che la ‘’questione sanità’’ in Calabria, ed in particolare, sul nostro territorio, sarà presto all’attenzione del Parlamento in virtu’ di una mozione presentata dai parlamentari di ‘’Cambiamo’’, il nuovo movimento guidato dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che si sta affermando anche in Calabria».