COMUNICATO STAMPA Alluvione, sarà nominato un commissario della protezione civile regionale per verificare direttamente sul territorio danni ed interventi, per ripartire ed erogare i 3,9 milioni di euro stanziati dal Consiglio dei Ministri destinati a far fronte ai costi di effettiva somma urgenza sopportati, dai comuni e dagli altri enti sovra comunali, per l'immediata emergenza post nubifragio nelle sole città di Corigliano e Rossano. Resta comunque alta l'attenzione sull'attuale condizione di rischio idrogeologico nel territorio dell'Area Urbana. É quanto è emerso nell'incontro inter-istituzionale svoltosi stamani, mercoledì 16 settembre, presso al Prefettura di Cosenza, convocato dal Prefetto
Gianfranco TOMAO, alla presenza dei rappresentanti delle amministrazioni comunali di CORIGLIANO, ROSSANO, CASSANO e CROSIA, della Protezione Civile regionale, del presidente
Mario OLIVERIO e del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
Claudio DE VINCENTI. A darne notizia è il sindaco
Giuseppe GERACI che, accompagnato dall'assessore all'urbanistica
Raffaele GRANATA e dal responsabile del settore manutentivo
Antonio DURANTE, ha colto l'occasione sia per ringraziare tutti gli enti sovracomunali coinvolti, in primis la Regione Calabria, per il ribadito impegno a stare affianco all'esecutivo nella difficilissima azione di messa in sicurezza e prevenzione, sia
per sottolineare comepermanga allo stato un elevato livello di rischio dissesto idrogeologico andando incontro, nelle condizioni attuali, alla stagione autunnale ed invernale. Alla luce di tanto – dichiara il sindaco – urge mettere mano, in modo unitario,
insieme alla Città di Rossano, ad un unico piano di Protezione Civile aggiornato per i due territori.
I SINGOLI PIANI ATTUALMENTE ESISTENTI RISULTANO DI FATTO INADEGUATI. Soprattutto – prosegue – alla luce della comune emergenza sopportata e gestita in occasione dell'ultima grave alluvione del 12 agosto scorso, serve sedersi subito ad un unico tavolo per
concordare e condividere procedure, tempi e professionalità per dotarsi, prima possibile, di una pianificazione unitaria, rispondente alle mutate condizioni in entrambi i territori che sia effettivamente capace – conclude
GERACI – di prevedere e garantire
una gestione più utile, efficace ed efficiente dell'emergenza, in termini di uomini, mezzi e volontari.