Rosanna Scopelliti, figlia dell’indimenticato Magistrato Antonino, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello e Sostituto Procuratore presso la Suprema Corte di Cassazione, un martire del nostro tempo e barbaramente assassinato il 9 luglio del 1991 a Piale di Campo Calabro, incontra gli studenti e inaugurerà i Laboratori di “Cittadinanza Attiva”, promossi dal Centro Studi “Giorgio La Pira” della città delle Terme.
UN OCCASIONE PER INTERLOQUIRE CON I RAGAZZI
“Sarà un’occasione per interloquire con i ragazzi, una generazione, che ha certamente da raccontare belle storie e che vanno semplicemente ascoltatate, perché ne sono certa, sono spinti da una forte tensione ideale, - ha dichiarato Rosanna Scopelliti -. Voglio trasmettere un messaggio di speranza e dire loro, che nonostante tutto, poter vivere qui in Calabria, da giovani donne e giovani uomini liberi è possibile, perché questa è una terra che di libertà ne ha davvero bisogno. Insieme a loro, che hanno la forza e il coraggio di compiere i sacrifici necessari per giungere al traguardo del bene comune, occorre lavorare per costruire un avvenire migliore”. L’appuntamento, si terrà il prossimo 28 novembre, alle ore 10.30, presso l’Aula Magna del locale Istituto d’Istruzione Superiore “Erodoto di Thuri”. Dopo il saluto della Dirigente Scolastica, Anna Liporace, interverranno Mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano e il Commissario Straordinario del Comune di Cassano, Mario Muccio. Il dibattito sarà coordinato dal giornalista Mimmo Petroni. I percorsi dei laboratori di “cittadinanza attiva”, - dal canto suo, ha dichiarato Francesco Garofalo, Presidente del Centro Studi “Giorgio La Pira” -, vogliono essere il frutto dell’esperienza, della competenza e della conoscenza di grandi uomini e testimoni credibili, che hanno pagato con il prezzo della vita, la difesa della libertà, contro ogni forma di soprusi e prepotenza di ogni genere. Un momento, per lavorare insieme a tutte le agenzie educative, per custodire, governare e abitare il territorio. Per questo, diciamo con forza: il loro futuro, ci interessa. E ci interessa così tanto che ci dobbiamo impegnare forte per loro. Ci impegniamo a farli crescere nel bene e nell’amore; ad aiutarli a diventare uomini o donna; a pensare una formazione adeguata ai loro interessi. I giovani vogliono incontrare testimoni. Credo che la sfida sia questa. Abbiamo bisogno della loro tradizione, della loro capacità e della loro passione. L’attuale generazione esprime una sete di consistenza reale, un desiderio di cimento nel concreto delle vicende umane perché avverte la tensione verso un’opera effettiva, certa, solida, che la riscatti dal pericolo di stallo esistenziale. La comunità educativa è chiamata a riconoscere questi segni e lasciarsi non solo interrogare, ma anche investire, affidandosi ad essi come guida per il tempo a venire.