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«Mai ai più bandi regionali senza meritocrazia! La regione abbia coraggio»

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Basta con il mito assoluto ed indiscutibile del solo gap infrastrutturale da colmare: vi sono borghi e territori di questa regione che hanno bisogno soltanto di investimenti in risorse immateriali ed umane per mettere in moto ciò che già c’è, senza aggiungere altro. Che senso ha, infatti, ristrutturare e riqualificare, utilizzando diversi milioni di euro di finanziamenti e poi ritrovarsi strutture vuote, completamente sganciate da ogni circuito (turistico, culturale, commerciale, etc) e da ogni logica di mercato, di fruibilità e funzionalità? – Non tutti i comuni calabresi sono borghi e non tutti possono e devono essere trattati come aree dell’entroterra. Ma soprattutto non basta presentare una domanda di partecipazione ad un bando per considerarsi automaticamente ammessi, senza alcuna valutazione meritocratica delle diverse progettualità concorrenti. Va quindi interrotta la logica asfissiante e deprimente del solo consenso elettorale che ha scandito da ultimo anche la pessima evoluzione del cosiddetto Bando Borghi promosso dalla Giunta Regionale (che ha ammesso tutti i comuni partecipanti!) e di cui non si sa più nulla. La Regione abbia il coraggio di fare scelte precise. – La Calabria non può continuare ad essere ridotta ad uno spot balneare né ad essere orfana di un brand unico, coerente ed efficace di promozione di tutti i differenti turismi praticabili 365 giorni l’anno dallo Stretto al Pollino. E tra questi, i borghi ed i comuni dell’entroterra, che sono la stragrande maggioranza nella regione, rappresentano il vero valore aggiunto nella prospettiva dello sviluppo eco-sostenibile e del rilancio e riposizionamento della capacità attrattiva di questa terra e del suo patrimonio identitario distintivo nell’Euromediterraneo.

 Sono, queste, alcune delle riflessioni e delle affermazioni più importanti emerse, condivise e rilanciate nel corso della riuscita e partecipata agorà di confronto che, promossa dalle associazioni Nazareno Pellegrino ed Otto Torri sullo Jonio e con il patrocinio della locale Amministrazione Comunale ha visto ancora una volta protagonista il Centro Storico di Policastrello, a San Donato di Ninea.

Al faccia a faccia in piazza dal titolo I borghi storici e l’entroterra sono la nuova frontiera dei turismi e dello sviluppo turistico eco-sostenibile, coordinati da Lenin Montesanto sono intervenuti il Sindaco Jim Di Giorno ed il vicesindaco Angelo De Maio, l’archeologo Angelo Martucci, il presidente dell’associazione Nazareno Pellegrino Pasquale Moranelli, i sindaci di Altomonte Giampietro Coppola e di San Sosti Vincenzo De Marco ed il presidente della commissione agricoltura, turismo e risorse naturali del Consiglio regionale e aree protette Pietro Molinaro. – Ad esprimere soddisfazione per la riuscita del nuovo momento di confronto in piazza sulle questioni aperte, sulle sfide e sulle opportunità di un ritorno culturale e manageriale alla terra ed all’entroterra è stato il Primo Cittadino di San Donato che ha definito l’incontro una rara ed importante occasione di autentica Politica.

Nel corso del dibattito sono stati toccati anche i temi della trasformazione e della commercializzazione come orizzonte obbligato per il recupero ed il rilancio della castagna, marcatore identitario distintivo di San Donato di Ninea così come l’altrettanto necessaria sinergia programmatoria – ha scandito il Sindaco di Altomonte che ha chiuso gli interventi – tra i comuni della Valle dell’Esaro quale cerniera naturale e strategica tra i due parchi del Pollino e dell’antica Sybaris; in una prospettiva in cui al centro vi siano – ha chiosato Coppola – le risorse immateriali, la formazione, l’attenzione al capitale umano, all’innovazione ed alla capacità di comunicarsi e promuoversi al mondo. – I borghi storici e l’entroterra sono la nuova frontiera dei turismi e dello sviluppo turistico eco-sostenibile? Se ciò – ha sottolineato Lenin Montesanto – può valere in generale e su scala nazionale, per il Sud e la Calabria in particolare questa prospettiva si rafforza di valori aggiunti, paradossalmente proprio l’assenza di una certa fotografia del progresso tout court, che la rendono una sfida obbligata. Da vincere a tavolino! Del resto, a suggerire da ultimo una diversa chiave di lettura dello sviluppo e degli stessi indici di misurazione della qualità della vita sganciati dal PIL è stata e resta anche la mappa geografica nazionale degli effetti del Covid-19. Una questione ed un dibattito apertissimi sui quali, con grande onestà intellettuale, il Mezzogiorno può e deve dire di più.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.