Ulivi secolari che raggiungono i 600 anni di vita e che rappresentano la testimonianza e la memoria identitaria di un’antichissima tradizione olivicola che continua a tramandarsi di generazione in generazione. La designazione della cultivar DOLCE ROSSANO a presidio nazionale dell’olio extravergine italiano è ancora una volta un riconoscimento alla storia, alla cultura, all’identità, alla memoria ed al futuro sostenibile e durevole del territorio. Dopo l’azienda ARCAVERDE di CERCHIARA DI CALABRIA che produce olio dalla cultivar SPEZZANESE (un’antica e rarissima varietà di olivo quasi estinta) il riconoscimento ottenuto adesso da OrOlio, monocultivar dell’azienda dei Fratelli RENZO di ROSSANO, contribuisce a rafforzare il numero dei presidi calabresi. CHE SALGONO A 2 NEL TERRITORIO DELLA CONDOTTA POLLINO SIBARITIDE ARBERIA ed a 6 IN CALABRIA. Ad esprimere soddisfazione ed a complimentarsi con i Fratelli Cesare e Vincenzo RENZO, a nome del Convivium, è il Fiduciario Lenin MONTESANTO che coglie l’occasione per ringraziare ancora una vota Alberto CARPINO, responsabile regionale presìdi Slow Food per l’impegno, l’attenzione e la sensibilità che continua a dimostrare in tutti i territori della Calabria. "Dietro questi riconoscimenti – aggiunge – c’è tutto il progetto sociale e culturale di Slow Food: dalla tutela della biodiversità alla promozione della sovranità alimentare attraverso il cibo buono, pulito e giusto".
OROLIO FRATELLI RENZO, L'OLIO RICONOSCIUTO COME PRESIDIO SLOW FOOD
La tradizione olivicola accompagna la Famiglia RENZO dall’Ottocento ed oggi: con Cesare e Vincenzo, è alla quinta generazione. L'azienda agricola ha il suo cuore in un antico monastero degli inizi del 1600 che ospita anche un suggestivo frantoio in pietra. Tra agrumeti e uliveti distribuiti su 30 ettari, 8 sono destinati alla varietà regina: la DOLCE DI ROSSANO con alcuni esemplari che raggiungono i 600 anni. Da queste cultivar prende vita OrOlio, l’olio riconosciuto Presidio, dal colore giallo oro e dai riflessi verdolini di buona densità e consistenza, dal panorama olfattivo concentrato su sensazioni di frutta, mela e banana, cenni di frutta secca, mandorla e noce, vegetale di pomodoro, cardo, carciofo e a chiudere erba falciata.
I REQUISITI PER DIVENTARE PRESIDIO SLOW FOOD
Gli olivicoltori aderenti al Presidio nazionale dell’olio extravergine italiano devono avere oliveti di cultivar autoctone del territorio di appartenenza gestiti senza l’uso di fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici. Per eventuali trattamenti, sono consentiti soltanto prodotti a basso impatto ambientale, che garantiscano un residuo finale sul prodotto pari allo zero. Nel caso di pendenze o situazioni paesaggistiche complesse, le lavorazioni in campo devono seguire buone pratiche agronomiche per evitare l'erosione e gli smottamenti dei terreni. Inoltre, poiché potare o raccogliere le olive da piante secolari è molto più oneroso rispetto a impianti più giovani, per evitare l’abbandono degli oliveti più antichi, il Presidio prevede che almeno l’80% delle piante abbia un’età minima di 100 anni. I produttori dovranno dotarsi dell’etichetta narrante per raccontare e valorizzare adeguatamente la propria storia, il proprio territorio e il proprio lavoro. FONTE COMUNICATO STAMPA