di Josef Platarota La zona è una delle più centrali e trafficate dell’area urbana di Rossano. Viale Margherita, assieme a Via nazionale, è l’arteria principale e scheletro fondante della viabilità della parte bizantina della terza città della Calabria. Da quell'arteria, negli anni 60, Rossano si è sviluppata in orizzontale, decretando così il boom demografico dell’area.
La little Bucharest Ora Viale Margherita può essere definita una “little Bucharest”, la zona cosmopolita, multietnica e interrazziale, del centro ionico. Un melting pot vero e proprio in cui, per quanto riguarda la sicurezza e l’integrazione, non sono mai state registrate particolari frizioni. A preoccupare la cittadinanza, però, è la “zona calda” e abbandonata del tratto finale dell’arteria, quello poco precedenza all’immissione in Via Nazionale. Già nella strada principale a destare preoccupazione sono i pezzi di intonaco dei balconi ormai usurati e pericolanti con tutti i rischi per l’incolumità dei passanti.
Il Ghetto Nelle stradine pedonali laterali, in particolare in quella che collega il Corso ai Giuseppini del Murialdo, è chiaro e palese lo stato di disagio, incuria e abbandono: auto abbandonate da anni sotto alberi di fico, ferri arrugginiti, vetri di bottiglia e rifiuti di ogni genere. “E’ una situazione di emergenza che va avanti da troppi anni – ci racconta una signora incontrata proprio lì con le buste delle spesa -. Quando arriva la sera cerco sempre di evitare questo percorso dato che non esiste un’illuminazione e non di rado diventa bivacco di qualche bevitore di birra”. Ma a preoccupare è la possibile bomba sociale ad orologeria figlia di una ghettizzazione vera e propria. “Gli appartamenti più logorati – ci riporta un abitante del posto - sono da anni occupati abusivamente da stranieri, che vivono in condizione di disagio e di povertà”. Dunque, un mondo parallelo che fa da contraltare alla “Rossano bene”, che vive a pochissimi metri di distanza. Come ricordato precedentemente, non si può parlare di un allarme sicurezza e la situazione è ancora sotto controllo. Ma è anche vero che una zona centrale e viva (anche se, causa crisi, molto di meno degli anni d’oro) si sta trascinando sempre di più nell’oblio e nell’incuria. [gallery ids="94961,94962,94963,94964,94966,94967,94968"]