L’escalation criminale non si ferma, manca un presidio dello Stato. E Wanda Ferro interroga il Ministro dell’Interno. Intanto, in Puglia si pensa alla riapertura dei tribunali soppressi.
L’escalation criminale che nell’arco di poco più di un anno sta interessando il territorio della Sibaritide e di Corigliano-Rossano, a partire dagli “eccellenti” omicidi di ‘ndrangheta dei boss Leonardo Portaro e Pietro Longobucco, fino ad arrivare al tentato omicidio di Domenico Russo di quale giorno fa nel centro storico di Corigliano, passando per il duplice fatto di sangue in cui hanno perso la vita Pietro greco e Francesco Romano nelle campagne di Apollinara e alla scomparsa di altre due persone vicine agli ambienti criminali, non può più lasciare indifferenti le Istituzioni nazionali. Il Governo centrale è ad un bivio: rimanere inerme difronte a questa situazione che rischia di far ripiombare la Sibaritide e la terza città della Calabria nel terrore che la pervase negli anni bui, oppure intervenire, agendo con risolutezza, fornendo questo territorio di una maggiore presenza di forze dell’ordine e di un nuovo Tribunale e, quindi, di un presidio forte ed autorevole dello Stato.
In Puglia il governo pensa di riaprire i tribunali soppressi Non si può rimanere più nel guado. E se è vero che le “colpe” della chiusura dell’allora Palazzo di Giustizia di Rossano non sono sicuramente da attribuire a chi oggi è l’azionista principale del governo del Paese (il movimento 5 stelle) è pur vero che serve, oggi più che mai, una presa di posizione forte. Un po’ come sta avvenendo nell’area del foggiano (terra natia del presidente Conte) dove la recrudescenza criminale della Sacra Corona Unita, che sta riprendendo piede in Puglia sta spingendo il Governo ed il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a valutare seriamente l’apertura di nuovi tribunali. Che si faccia, allora, lo stesso ragionamento anche per la Calabria e soprattutto per l’area del nord-est che ad oggi, da otto anni ormai, è priva di un proprio presidio di giustizia e dove il tribunale di riferimento (quello di Castrovillari) è giunto ormai al collasso. Non c’è più tempo se si vuole contrastare l’avanzata indisturbata della criminalità organizzata. Perché se da un lato registriamo l’impegno da parte del governo per il potenziamento degli organici delle forze dell’ordine, dall’altro tutto tace rispetto alla questione giudiziaria.
Intanto Wanda Ferro chiede più uomini per le forze dell’ordine ed un nuovo Distretto di polizia Intanto, si registra una nuova presa di posizione della deputata Wanda Ferro, che proprio ieri, all’indomani del tentato omicidio di Domenico Russo consumatosi nel centro storico di Corigliano e di altri fatti di natura criminale che hanno scosso il territorio (come l’arresto di due cittadini stranieri gravanti di mandato di cattura europea e il tentato omicidio del titolare di un bar a Rocca Imperiale), ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, proprio per sapere quali sono le azioni che il Governo intende assumere per contrastare questo fenomeno: «se c’è intenzione – scrive la deputata di Fratelli d’Italia - di convocare immediatamente un tavolo istituzionale per la sicurezza pubblica e di elevare il Commissariato di Corigliano-Rossano a Distretto di Polizia». «Il commissariato di polizia di Corigliano-Rossano – aggiunge poi la parlamentare - nel corpo della sua interrogazione - non ha subito alcun potenziamento e a tutt'oggi soffre di una grave carenza di personale: controlla un complesso territorio di 400 chilometri quadrati e continua a vedere diminuire il proprio personale a seguito delle richieste di pensionamento… Attualmente, in forza al commissariato di polizia – aggiunge Ferro - ci sarebbero 50 operatori, di cui molti in via di pensionamento, e due pattuglie giornaliere, che riescono a coprire solo l'area di Rossano».