Un presidio per i piselli dell'Alto Jonio
PISELLI DELL’ALTO JONIO, UN PRESIDIO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE. È, questo, il titolo del prossimo momento di approfondimento territoriale promosso dal Convivium Slow Food “Pollino – Sibaritide – Arberia” per DOMENICA 22 MARZO, alle Ore 11, presso la TENUTA DEL CASTELLO a MONTEGIORDANO. Obiettivo dichiarato del confronto a più voci tra rappresentanti istituzionali e produttori è quello di arrivare, con la necessaria consapevolezza del percorso da intraprendere, al riconoscimento del Presidio Slow Food per i rinomati piselli dell’alto jonio. Oltre al sindaco di Montegiordano, Francesco FIORDALISI, interverranno, moderati da Lenin MONTESANTO, fiduciario del Convivium Slow Food, i sindaci di Amendolara Antonello CIMINELLI, di Roseto Capo Spulico Rosanna MAZZIA, di Rocca IMPERIALE Giuseppe RANÙ e di Canna Giovanna PANARACE. Prenderanno parte al dibattito anche Tonino SANTAGADA e Franco DURSO, rispettivamente presidente e direttore tecnico del Gal Alto Jonio, l’agronomo Rocco ARCARO e Teofilo BLEFARI ed Enzo ARCURI, rispettivamente organizzatori delle sagre dei piselli ad Amendolara dei piselli e delle fave di Montegiordano. Saranno ascoltate, infine, le esperienze di due presidi. Con gli interventi di Domenico DI MATTEO, referente dei produttori del presidio della pera signora del Sinni e di Mario Albino GAGLIARDI, sindaco di Saracena e coordinatore regionale delle Città dell’Olio per il presidio del Moscato al Governo di Saracena. Nel quadro di quella che è la sua mission internazionale – dichiara il fiduciario Lenin MONTESANTO – l’obiettivo territoriale di Slow Food resta quello di estendere sempre di più il dibattito pubblico sulla necessità di riappropriarsi del proprio complessivo patrimonio identitario come unica via d’uscita alla crisi, verso uno sviluppo autonomo e sostenibile. Con questa precisa finalità – continua – è strategico il coinvolgimento in primis delle istituzioni locali e del settore delle produzioni tipiche e di qualità, dell’associazionismo di categoria e di quello culturale, del mondo della Scuola e di quanti operano a vario titolo nell’ambito dei turismi. Con una premessa – conclude MONTESANTO – che è anche un nostro metodo di azione e che ripetiamo ad ogni occasione perché dobbiamo convincercene dal basso: si fa più politica a tavola, nei supermercati, nei bar e nei ristoranti, che non nelle sedi formalmente a ciò deputate. Perché la dipendenza alimentare, soprattutto se conseguenza di miopia nel mancato sfruttamento delle proprie risorse, così come avviene purtroppo in Calabria, è la causa principale del mancato sviluppo economico.