Medici, farmacisti, infermieri, operatori sanitari, inservienti e tutti coloro che in queste settimane di trincea negli ospedali (e non solo) hanno combattuto, spesso a mani nude, il covid-19. A tutti loro è dedicato “Un medico in terrazzo” l’ultimo lavoro “casalingo” della compagnia teatrale 8e9 Codex. La storia di un medico di famiglia in smartworking nel cuore della pandemia. Un cortometraggio, come sempre dai ritmi esilaranti e con una trama profonda. Poco più di 30 minuti di spassose risate in compagnia di Gianpiero Garofalo (autore, regista e attore), Filomena Capalbo, Caterina Parrilla e di tutti gli altri bravi componenti della premiata compagnia di Corigliano-Rossano. Il cortometraggio da ieri è disponibile on line sul canale YouTube della Compagnia ed è possibile guardarlo cliccando sul link:
https://youtu.be/XpeNTKjfSz8 «Abbiamo voluto ringraziare a modo nostro – dice l’autore e regista Gianpiero Garofalo – i tanti medici, gli infermieri e gli operatori che in queste settimane hanno affrontato il prima linea il Covid-19 guardando in faccia la sofferenza della malattia. Sono gli eroi dei nostri giorni ai quali rivolgiamo un profondo ringraziamento e, attraverso la visione del nostro cortometraggio, anche quello di tutti i nostri fan. “Un medico in terrazzo” è un cortometraggio realizzato volutamente in maniera artigianale con gli strumenti che nei giorni di lockdown avevamo a disposizione in casa. Proprio a marcare la differenza tra una “vita reclusa” e la bellezza di vivere, invece, la normalità. Racconta, appunto, di un medico che invece di calarsi nella realtà dell’emergenza coronavirus ha preferito il lavoro in smartworking ben lontano dal modus operandi di quei tanti medici che pur di assolvere al giuramento di Ippocrate hanno rischiato la loro vita, in molti casi anche perdendola. È un corto dai contorni ovviamente comici che racchiudono, però, all’interno i paradossi del mondo della sanità, la differenza tra chi vive l’essere medico come una missione e chi invece lo ritiene un lavoro come un altro, da poter fare tranquillamente da casa, in terrazzo appunto, prendendo il sole, e curando i suoi assistiti per telefono. Sicuramente qualcuno se la prenderà, altri rideranno a crepapelle ma credo che tutti al termine di questi 30 minuti si fermeranno a riflettere. E questo è lo scopo del nostro messaggio. Allora – conclude Garofalo – non ci resta che augurarvi buona visione».