Turismo e intese. Sì, ma tra sconosciuti
di MAGRITTE
“E tu conosci la tua terra?” Così chiosava una campagna di comunicazione turistica regionale dell’Andalucìa (Spagna). Dalle tapas (aperitivi tipici) al flamenco, dall’invito a visitare l’entroterra alla promozione unitaria di fiestas e ferias identitarie in ogni lembo di quell’avamposto euro-occidentale (come la Calabria!); dall’esaltazione del turismo religioso (su tutti il fenomeno-evento della Semana Santa) alla valorizzazione della funzione storica dell’acqua in quella terra che fu lungamente dominata dagli ottomani: il filo rosso e l’obiettivo degli andalusi resta emozionare l’ospite. Con la loro identità. Tutti i mesi dell’anno. Lontani anni luce da notti bianche o latine, feste della birra tedesca e pacchetti ricettivi senz’anima, strascico di un turismo fordista che non c’è più. E spesso, peggio del pubblico, da noi, fa addirittura il privato! Che vaneggia protocolli d’intesa. Ma tra sconosciuti. Perché senza storia non c’è marketing!