Puntualmente allo scoccare dell’
estate, quasi per deformazione mentale, ci troviamo a porre e porci la stessa domanda: come sarà quest’anno la stagione estiva? Farà segnare un incremento nelle presenze? Cambierà di qualità o rimarremo sullo stesso standard? Ma, soprattutto, il paese come si è preparato ad accogliere i
turisti? Ha migliorato il suo aspetto con interventi che non siano solo di facciata? E per quanto riguarda i servizi, in particolare erogazione dell’acqua e pulizia delle strade e della spiaggia, che cosa è stato fatto? La nostra risposta a molte di queste domande è già nota, perché osserviamo il territorio e ne scriviamo la storia e la cronaca quotidianamente, evidenziando continuamente i tanti aspetti problematici, non mancando di evidenziare, quando ci sono, gli aspetti positivi e innovativi. Questa volta abbiamo voluto lasciare la parola a loro, ai turisti, per sentire dalla loro viva voce le impressioni su questo nostro territorio, per evitare che il nostro scrivere potesse essere viziato da pregiudizi e per allontanare il sospetto di essere di parte. Ma dalla parte di chi, poi, se si parla del destino di un’intera comunità? Nel nostro servizio abbiamo tracciato un’indagine a campione cercando di sondare l’opinione di alcune persone sul perché hanno scelto Cariati come meta delle proprie vacanze, essendo loro ospiti di alcuni villaggi e strutture balneari, o proprietari di case o di appartamenti in locazione. «Per me è la prima volta che ho scelto
Cariati come luogo per le mie vacanze e ne ho avuto subito contrastanti impressioni- esordisce Arnaldo -. Ad un centro storico, ben organizzato ed ordinato, si contrappone la zona della marina sciatta e poco curata, con problemi seri di nettezza urbana. Le spiagge sono pulite nella parte del bagnasciuga, ma molto trascurate a ridosso del muro del lungomare, mentre sono tenute fuori dal perimetro urbano in modo giusto. Ultimamente sul lungomare ho visto parecchi locali chiusi o impegnati in lavori di restauro: mi sembra un paese non preparato a ricevere il turismo. Non so se verrò un altro anno, di certo non mi sento di consigliarla ad un amico». Più o meno dello stesso tenore le risposte di Mario, che da più anni sceglie il nostro mare per le vacanze: «Se non fosse per l’amore che porto a questo paese, non dovrei più venirci. Ogni anno gli stessi problemi, le stesse promesse e le stesse giustificazioni. Così non si possono attrarre turisti. Non basta avere il mare, la montagna o un bel centro storico - prosegue Mario-. Queste possono essere solo le premesse per uno sviluppo turistico. Qui mi pare, però, che non vengano mai sviluppate ed il paese è alle prese da tanti anni con gli stessi problemi. Non voglio metterla sul piano politico, ma sicuramente ci saranno anche delle colpe dell’amministrazione: io qui sono solo un ospite, questo problema deve essere affrontato dai cittadini del posto». «Io abito in un villaggio del posto e mi trovo molto bene - dice Arianna – però non posso esprimere lo stesso giudizio sulla cittadina, che seppur graziosa e con un centro storico interessante, è un po’ caotica. I servizi essenziali però lasciano molto a desiderare. Non verrò un altro anno e non mi sento francamente di consigliarla». Abbiamo sentito tante persone, ma il tenore delle risposte è sempre lo stesso, di delusione e di rammarico, per quanto si potrebbe fare e non si fa. Si tratta di persone prevenute? Francamente non si è avuta quest’ impressione. Se si vuole continuare a parlare di turismo, bisognerà cambiare rotta perché così non si va da nessuna parte. “Intelligenti pauca” recita un vecchio adagio latino.
d.m.