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La Sibaritide rischia di essere sommersa per l'erosione costiera e l'innalzamento del mare

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CORIGLIANO-ROSSANO – Lo scioglimento dei ghiacci dell’Antartide, a causa del riscaldamento globale, potrebbe far salire sensibilmente il livello del mare, con impatti significativi su diversi litorali italiani che rischiano di essere completamente sommersi nei prossimi decenni.

Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista PNAS – e riportato da Fanpage.it – è stato dimostrato che questo fenomeno porterebbe ad un innalzamento del livello del mare pari a 3 metri. I centri e le città costiere che saranno maggiormente colpiti dal fenomeno riguardano le zone intorno a Venezia, Ravenna (e gran parte della riviera romagnola), Pisa e Napoli. Ma anche diverse zone della Puglia, della Sicilia della Sardegna e della Calabria.

Per la Calabria del nord-est, prendendo in esame la mappa interattiva del Climate Central, si osservano criticità in molte zone della fascia jonica. Le aree più a rischio sono sicuramente quelle nei pressi di Sibari mentre si registra un livello costante, seppur minore, di potenziale innalzamento lungo l’intero tratto di costa che va da Rocca Imperiale fino a Cariati.

Oltre all’aumento del livello delle acque, un altro fenomeno preoccupante riguarda l’erosione costiera. L’innalzamento del mare, infatti, amplifica l’azione delle onde e delle mareggiate, accelerando la perdita di spiagge, dune e zone umide costiere. Questo fenomeno non solo minaccia gli ecosistemi naturali, ma mette anche a rischio infrastrutture, insediamenti urbani e attività economiche localizzate lungo le coste, rendendo migliaia di persone particolarmente a rischio.

E il litorale ionico cosentino, rappresenta uno dei segmenti più vulnerabili della Calabria rispetto al fenomeno dell’erosione costiera. Le rilevazioni dell’Autorità di Bacino, del CNR e del Master Plan regionale delineano un quadro disomogeneo, quasi “a macchia di leopardo”: accanto a settori stabili o in avanzata crescita, emergono veri e propri hotspot erosivi che, nel corso degli ultimi decenni, hanno progressivamente cancellato spiagge, minacciato centri abitati e compromesso infrastrutture strategiche.

Secondo le rilevazioni esistono aree stabili o in espansione. Queste riguardano i tratti di Rocca Imperiale, Roseto, Pietrapaola e parte del litorale di Rossano che hanno registrato dinamiche positive, con un ampliamento progressivo delle spiagge. Analogamente, a nord del porto di Cariati si osserva un accumulo sedimentario significativo.

Per quel che riguarda gli hotspot erosivi, le situazioni critiche emergono a Trebisacce (in particolare nel tratto meridionale), a Crosia (dove in località Pantano la spiaggia è ormai scomparsa e a Centofontane risulta fortemente ridotta), a Calopezzati, a Mandatoriccio e a sud del porto di Cariati. In questi settori i regressi della linea di riva hanno raggiunto i 30-40 metri in pochi decenni, con danni ingenti a lungomari, abitazioni e strutture turistico-ricettive.

Ci sono poi i cosiddetti fattori causali, la cui genesi del fenomeno è da ricondurre a una pluralità di concause. I principali corsi d’acqua, come il Crati e il Trionto, non garantiscono più un apporto sufficiente di sedimenti; le opere rigide realizzate negli ultimi decenni (pennelli, frangiflutti, porti) hanno spesso determinato un semplice spostamento delle criticità da un tratto all’altro; gli eventi meteomarini, sempre più intensi, aggravano la dinamica regressiva. A questo si somma la prospettiva dell’innalzamento del livello marino, che nei prossimi decenni renderà ulteriormente esposte le coste basse della Sibaritide.

Interventi e strategie

La Regione ha varato un Master Plan per la tutela costiera, basato su un approccio integrato che combina opere rigide e interventi di ripascimento. A Calopezzati, ad esempio, è previsto l’apporto di oltre 50mila metri cubi di sabbia. Alcuni tratti sono già stati protetti mediante pennelli e barriere, ma gli stessi tecnici avvertono: in assenza di una gestione organica del trasporto solido, tali soluzioni rischiano di restare meri rimedi temporanei.

fonte immagine: climatecentral.org

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.