Cariati, ospedale in affanno: «Reparti scoperti, fondi a rischio e promesse sospese»
Le Lampare e Nursind: «Qui non servono più annunci, ma scelte chiare. Chi ha responsabilità istituzionale deve guardare alla realtà e non al consenso: la salute dei cittadini non può essere un argomento da campagna elettorale, ma un diritto da garantire ogni giorno»
CARIATI – All’Ospedale di Cariati la situazione continua a preoccupare. Tra carenze di personale, reparti ridotti al minimo e progetti fermi al palo, cresce la frustrazione di operatori e cittadini, mentre dalle istituzioni arriva solo silenzio.
A lanciare l’ennesimo allarme sono Le Lampare e Nursind, che da mesi segnalano le criticità della struttura. Negli ambulatori mancano due infermieri e un operatore socio-sanitario, mentre nel reparto di dialisi si registrano altre due assenze. Il laboratorio analisi resta operativo solo grazie alla disponibilità del personale di altri reparti, che copre i turni con ore di straordinario. «Nonostante le segnalazioni, ASP e Regione non hanno ancora modificato la rete sanitaria per garantire un servizio continuativo H24».
La situazione è delicata anche in radiologia, dove a dicembre scadrà il contratto dell’unico medico in servizio. Resta poi aperta la questione del Pronto Soccorso, «che sulla carta è attivo ma, nella pratica, continua a funzionare come un semplice punto di primo intervento. I lavori di adeguamento, iniziati mesi fa, non sono ancora stati completati».
Un’altra nota dolente riguarda la Casa della Comunità, uno dei progetti simbolo del PNRR. «A giugno scadranno i fondi destinati all’opera, ma – denunciano i sindacati – l’appalto non è ancora stato assegnato. Una lentezza che rischia di far perdere un’occasione storica per migliorare i servizi sanitari locali. Non possiamo permetterci di bruciare risorse così importanti per semplice disinteresse – sottolineano Le Lampare e Nursind –. Questa struttura potrebbe rappresentare un punto di svolta per il territorio».
Poi si rivolgono pubblicamente al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, alla consigliera regionale Pasqualina Straface, ai vertici dell’ASP e all’Amministrazione comunale di Cariati: «Le domande, tuttavia, restano sempre le stesse: Quando sarà garantito un servizio H24 per il laboratorio analisi? Quando verranno assunti i medici e gli infermieri mancanti? Qual è lo stato effettivo del progetto per la Casa della Comunità? E che fine ha fatto la piattaforma per l’elisoccorso, annunciata da mesi?»
Nel frattempo, torna d’attualità anche il tema dei medici cubani, citati più volte dal presidente Occhiuto come possibile soluzione temporanea per gli ospedali calabresi. «Ma - ricordano - si tratta di una misura emergenziale, non di una risposta strutturale. I professionisti cubani sono un esempio di solidarietà e competenza – affermano – ma non possono rappresentare la normalità di un ospedale pubblico. Serve una programmazione seria, con assunzioni stabili e investimenti nel personale locale».
Nel frattempo, la comunità di Cariati resta in attesa. L’ospedale, simbolo di battaglie e di promesse elettorali, continua a vivere tra speranze e disillusione. «Qui non servono più annunci – concludono Le Lampare e Nursind – ma scelte chiare. Chi ha responsabilità istituzionale deve guardare alla realtà e non al consenso: la salute dei cittadini non può essere un argomento da campagna elettorale, ma un diritto da garantire ogni giorno».