I balneari di Co-Ro in attesa dei flussi d’agosto: per ora solo «un assaggio d’estate» - VIDEO
Tra gli operatori si respira un’aria di rassegnazione ma non manca l’ottimismo per le settimane a venire. A pesare sul rilancio della destinazione, la mancanza di servizi e infrastrutture di collegamento che isolano il territorio

CORIGLIANO-ROSSANO – La stagione estiva 2025, entrata ormai nel vivo da qualche settimana, sembra essere partita un po’ in sordina. Tra l'incertezza economica e una promozione turistica poco incisiva, l'affluenza risulta ancora tiepida e l'entusiasmo generale degli esercenti piuttosto contenuto. In particolare, la nostra località – che da anni cerca di ritagliarsi uno spazio tra le mete turistiche da rilanciare con maggiore forza – continua ad emergere con fatica.
Sotto la lente di ingrandimento degli operatori balneari, che hanno commentato ai nostri microfoni questo inizio di stagione, c’è soprattutto il contesto urbano: «La mancanza di infrastrutture e servizi – dichiarano - resta il problema più importante da affrontare se si vuole rilanciare seriamente la destinazione».
Secondo i gestori degli stabilimenti, però, il trend che si registra, seppur non roseo, è in linea con gli altri anni: «Dalle nostre parti – ammettono – i flussi maggiori li registriamo da sempre ad agosto». Un problema, questo, che è stato sollevato da molti e che spinge a chiedersi se non sia davvero urgente lavorare in sinergia affinché si possa invertire questa tendenza allungando definitivamente la stagione.
«Dovremmo – dicono – puntare, tutti, ad avere una stagione che parta a maggio e finisca a fine settembre. Non siamo però disposti a rischiare pertanto ogni stabilimento finisce per decidere per sé, con strutture che aprono a macchia di leopardo, senza una linea condivisa».
In compenso la Bandiera Blu sembra aver inorgoglito e rincuorato chi col mare ci guadagna: «Crediamo e speriamo che questo riconoscimento possa spingere tutti a fare meglio ma anche a rendere Corigliano-Rossano finalmente competitiva, una località da scegliere e preferire nel ricco panorama delle mete italiane».
Infine, un passaggio sul caro prezzi. Gli aumenti, nella percezione dei più, sembrano aver contribuito a cronicizzare questo andamento negativo dell'economia turistica locale che tuttavia non scompone gli esercenti: «Noi – ammettono un po’ tutti – abbiamo adottato la politica dei prezzi onesti. Qualche lieve rincaro lo abbiamo subìto pertanto è fisiologico che ricada sull’utente finale ma restano – soprattutto negli stabilimenti – in linea col resto della costa e sono addirittura più bassi che in altre località, con le dovute eccezioni».