«Accogliere non basta, la vera sfida comincia dopo. Il lavoro, spesso, è anche il punto più critico»
L'esperienza del Sistema di Accoglienza e Integrazione di San Basile protagonista al Festival della Legalità di Castrovillari

SAN BASILE - «Accogliere non basta la vera sfida comincia dopo: quando le persone devono costruirsi un'autonomia, una nuova identità, una vita dignitosa. In questo, il lavoro rappresenta un passaggio cruciale ma spesso anche il punto più critico, dove si concentrano vulnerabilità, sfruttamento e assenza di tutele».
È questo il cuore dell'intervento di Caterina Pugliese, coordinatrice del progetto SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) di San Basile nel corso dell'incontro "Persone annullate: lo sfruttamento nel Meridione" per l'edizione 2025 del Festival della Legalità in corso di svolgimento a Castrovillari e che si concluderà il 23 maggio.
Il progetto di accoglienza internazionale della cittadina arbereshe è stato presentato nel corso del confronto a più voci che ha visto partecipare anche Federica Pietramala, segretario generale Flai Pollino - Sibaritide - Tirreno e Saveria Bavasso, mediatrice culturale, moderate da Piera Roseti, presidente dell'Anpi.
San Basile, attraverso il Sai, ha scelto di essere terra di approdo e di opportunità e per farlo ha irrobustito l'azione dell'accoglienza con una sistematica e concreta attività di orientamento legale, formazione, percorsi di autonomia e sensibilizzazione, diventando un esempio concreto di contrasto alle derive di sfruttamento che colpiscono chi arriva in Italia in cerca di protezione e dignità.
Le sfide dell'inclusione, i pericoli del caporalato e le violazioni dei diritti che ancora oggi segnano il mondo del lavoro e dell'accoglienza sono stati al centro di un ampio confronto che ha visto la presenza di istituzioni, rappresentanti del mondo sindacale e della società civile, impegnati in un dibattito aperto sui temi della giustizia sociale e della dignità delle persone migranti.
La sindacalista Federica Pietramala ha acceso i riflettori sul fenomeno del caporalato, denunciando le condizioni disumane in cui vengono impiegati molti lavoratori agricoli, spesso migranti, nel silenzio generale. Numeri, testimonianze e vertenze aperte hanno dato corpo a una realtà che continua a minacciare diritti fondamentali e legalità economica.
In fine uno spazio delicato ma necessario è stato dedicato alle vittime di tratta e prostituzione con l'intervento di Saverina Bavasso che ha evidenziato quanto queste forme di sfruttamento, pur diverse, siano accomunate da dinamiche di controllo, violenza e invisibilità.
«La legalità – ha ricordato in chiusura la coordinatrice del SAI, Caterina Pugliese – non è una parola astratta: è giustizia sociale, è difesa della dignità umana, è responsabilità quotidiana che deve vederci impegnati tutti insieme». Il Sai di San Basile parteciperà venerdì 23 aprile al Corteo contro le mafie che chiuderà l'esperienza del Festival della Legalità coinvolgendo mondo studentesco e istituzioni lungo le strade della città di Castrovillari e che si concluderà in piazza Falcone, Borsellino e scorte.