Non solo degrado: "Le Aquile" plaudono al lavoro di pulizia svolto a Piana Caruso
«Certamente c’è tanto ancora da fare: un nuovo e più grande serbatorio d'acqua, la manutenzione aree verdi in funzione antincendio e una migliore accoglienza dei turisti. Ci auguriamo che tutto questo venga fatto per l'estate 2026»

CORIGLIANO-ROSSANO - «La tendenza alla denuncia pubblica dei problemi e delle criticità è sacrosanta e opportuna sempre. Come pure è urgente e sacrosanta, la descrizione delle opere positive e dei provvedimenti a favore del nostro territorio, altrimenti si rischia di dipingere un territorio negativo e non corrispondente ai canoni della Bandiera Blu 2025». Inizia così la nota dell'associazione di Protezione Civile Le Aquile di Corigliano Rossano che ha deciso di documentare e raccontare il lavoro di pulizia svolto nella località montana di Piana Caruso.
«Stamattina - ha raccontato uno dei volontari, Ernesto Borromeo - al ritorno da Piana Caruso, ho notato lungo la strada e lungo i marciapiedi della nostra località di montagna, tanto cara ai coriglianesi, una pulizia completa effettuata dalla ditta Ecoross nei giorni passati, e quindi sarebbe doveroso far risaltare anche le notizie buone e non soltanto quelle negative. Ma anche la bella tettoia sui tre canali realizzata dal comune, e la nuova gestione del bar tabacchi “Basile”, con la serata con musica dal vivo, contribuiscono a dare un volto nuova a Piana Caruso».
«Certamente - ha aggiunto - c’è tanto ancora da fare, come ad esempio la realizzazione urgente di un altro grande serbatoio per l’acqua comunale, dato che dalle 9.00 di mattina e per tutto il giorno i rubinetti restano a secco. Come pure la pulizia e manutenzione delle aree verdi, dei sentieri e dei bordi stradali, in funzione antincendio, ma anche per un’accoglienza più decorosa per i turisti che nei mesi di agosto, settembre e ottobre si recano nella Sila Greca e oltre».
«Ci auguriamo che per la prossima stagione estiva 2026 questi provvedimenti saranno adottati in tempo in modo da valorizzare le località di Piana Caruso e del Baraccone, da sempre abbandonati dagli enti territoriali, e mai presi in considerazione per lo sviluppo turistico ed ambientale, preferendo concentrare i provvedimenti in favore della più gettonata Schiavonea e dei suoi chilometri di spiaggia fino a Rossano».