Corigliano Scalo, marciapiedi trasformati in discariche: quando le telecamere non bastano
Per qualche sporcaccione viene etichettata a ghetto un'intera zona. Via Gramsci senza pace

CORIGLIANO-ROSSANO - Un materasso abbandonato in pieno giorno, scatoloni vuoti, rifiuti sparsi, resti di cibo e addirittura un vaso da fiori in vetro a celebrare un camposanto di monnezza. Il tutto abbandonato, come se nulla fosse, su un marciapiede di Corigliano Scalo, in un’area urbana regolarmente frequentata e sorvegliata da telecamere. L’immagine, scattata nelle ultime ore da un cittadino, documenta l’ennesimo episodio di degrado che coinvolge il centro urbano della frazione, dove alcune zone sono da tempo considerate vere e proprie discariche a cielo aperto.
Nella foto si nota chiaramente un palo della luce con cartello di videosorveglianza, che segnala la presenza di impianti attivi per il controllo del territorio. Tuttavia, la presenza della tecnologia, così come i continui interventi dell’azienda preposta alla raccolta rifiuti, non sembrano bastare a scoraggiare i soliti incivili. Accanto al palo giacciono cumuli di spazzatura: un materasso matrimoniale, vecchi giornali, cartoni, buste piene di rifiuti, avanzi e oggetti abbandonati con indifferenza.
La situazione è diventata cronica, tanto che numerosi residenti di Corigliano Scalo denunciano da anni lo stato di abbandono di alcuni marciapiedi e spazi pubblici, spesso ridotti a discariche improvvisate. Nonostante ci siano cittadini diligenti che periodicamente bonificano l’area a proprie spese e una certa attenzione da parte degli organi competenti, la scena si ripete puntualmente. A nulla servono cartelli, sanzioni, controlli e pulizie: la spazzatura torna, sempre nello stesso punto.
Se da una parte è legittimo aspettarsi una maggiore incisività da parte delle istituzioni e degli enti preposti alla tutela del decoro urbano, dall’altra si pone con forza un problema che va oltre la macchina amministrativa: il senso civico. In troppe occasioni a essere sotto accusa non sono le autorità, ma una minoranza di cittadini irresponsabili, che con i loro gesti danneggiano l’intera collettività.
«È facile puntare il dito contro il Comune o contro l’azienda di raccolta – commenta un residente – ma qui il problema sono le persone che non rispettano le regole, e che continuano a sporcare indisturbate, anche davanti alle telecamere.»
Il caso di Corigliano Scalo è solo uno dei tanti esempi di come il degrado urbano sia spesso frutto di una somma di incuria istituzionale e inciviltà diffusa. Serve più controllo, certo, ma serve soprattutto più educazione, più rispetto e più responsabilità da parte di tutti. Perché un quartiere non si rovina da solo, e un marciapiede non si riempie di spazzatura senza la mano colpevole di chi lo calpesta ogni giorno senza curarsene.